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26.11.2015 - 13:280
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Niente estratto carico pendenti, ecco perché. E intanto scatta l’interrogazione

Le perplessità di Agustoni e Dadò: mentre gli Stati europei innalzano le misure di sicurezza, il Ticino rinuncia ad un elemento di controllo

BELLINZONA – La sospensione della richiesta dell’estratto dei carichi pendenti per coloro i quali richiedono l’ottenimento di un permesso di dimora (B) o di lavoro per frontalieri (G) è dovuto ad un allungamento delle tempistiche nell’elaborazione di un rapporto sugli effetti del provvedimento stesso. Questa la precisazione del Consiglio di Stato ticinese, alla luce delle informazioni già trapelate ieri sulla stampa. Il governo cantonale reputa che il gesto «possa essere percepito positivamente nell’ambito delle trattative fiscali in corso tra Svizzera e Italia», indirizzando tuttavia al segretario di Stato Jacques de Watteville «alcuni elementi di particolare rilevanza per il Ticino». Infatti oltre a comunicare la sospensione della richiesta dell’estratto dei carichi pendenti, il Consiglio di Stato ribadisce la propria insoddisfazione sullo stato delle trattative con l’Italia per quanto attiene il tasso di imposizione dei frontalieri, in quanto favorirebbe « fortemente la controparte italiana (maggiori entrate fiscali)», anche se il governo stesso «riconosce che l'obiettivo di lotta al dumping salariale possa essere comunque raggiunto, benché - e questo non è un aspetto da sottovalutare - i termini temporali dell'imposizione italiana non siano stati fissati». Nella lettera si ribadisce anche la necessità di garantire l'accesso al mercato italiano da parte degli operatori finanziari svizzeri. Nel frattempo sulla decisione del Consiglio di Stato di ieri è partita la prima interpellanza, a firma Maurizio Agustoni e Fiorenzo Dadò (a nome del gruppo PPD). «La decisione del Consiglio di Stato può lasciare perplessi se si considera, dal profilo della sicurezza, la particolare delicatezza del periodo in cui viviamo», si legge nel testo, considerando «discutibile che in un periodo in cui tutti gli Stati europei e occidentali innalzano le loro misure di sicurezza, in Ticino si rinunci a un elemento di controllo delle persone che non solo entrano nel nostro territorio quotidianamente (permesso G: frontalieri), ma addirittura chiedono di stabilirsi in Ticino durevolmente (permesso B)».
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