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09.05.2016 - 14:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

MPS, «visto a che cosa portano privatizzazioni e logiche mercantili?»

Il Movimento per il Socialismo vede nel caso Rey un'ulteriore conferma della proprie tesi. "E la clinica Sant'Anna sarebbe il principale partner di una collaborazione nei settori ginecologico e ostetrico...»

BELLINZONA - Il caso Rey, ovvero la presenza del medico sospeso in sala operatoria al Sant'Anna (spiegata da Tuto Rossi e riportata in un nostro pezzo) rafforza le convinzione dell'MPS: una logica di mercato e privatistica non può che nuocere alla sanità ticinese. Secondo il Movimento per il Socialismo, che ha lanciato "Giù le mani dagli ospedali" e si oppone fermamente alla pianificazione ospedaliera, la vicenda (di cui non vuole parlare ulteriormente), «getta una nuova e preoccupante luce sulle logiche e le dinamiche che si manifestano all’interno di questa struttura sanitaria che, in particolare dopo il passaggio di proprietà al gruppo Genolier, ha imboccato la via della ricerca ad ogni costo della redditività, abbattendo i costi del personale e puntando ad una gestione sempre più aziendalistica delle attività sanitarie, con situazioni come quelle, denunciate oggi, che vedrebbero un medico sospeso dalle autorità sanitarie poter circolare liberamente e assistere una paziente nell’ambito di una struttura sanitaria finanziata dal Cantone nell’ambito della pianificazione ospedaliera». Questa situazione non toccherebbe solo l'ambito privato, ma anche quelle pubbliche, basti pensare al recente caso Civico, con alcuni pazienti a rischio contagio di epatite per degli strumenti non sterilizzati a dovere. Pubblico e privato «si muovono nella logica mercantile, con una gestione manageriale e competitiva del personale curante, più attenti ai problemi di gestione finanziaria che sanitaria», prosegue la nota. Il tutto a discapito dei pazienti, della qualità e della sicurezza delle cure. «Questo peggioramento non si manifesta solo nel ripetersi con maggiore frequenza di errori medici (come quello che ha coinvolto il dottor Rey), ma anche con pratiche ospedaliere in controtendenza con quanto auspicato, in materia di sicurezza e qualità, dalle istituzioni mediche internazionali. Pensiamo, ad esempio, nel settore dell’ostetricia, all’altissimo tasso di parti cesarei che caratterizza proprio la clinica St.Anna (con oltre il 40%, a di fronte ad una raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS- di un tasso che dovrebbe essere contenuto tra il 10 e il 15%)». Una medicalizzazione estrema di processi naturali come il parto, insomma. Infine, MPS ribadisce le sue posizioni. «Non possiamo quindi che vedere rafforzata la nostra opposizione alla pianificazione ospedaliera, sulla quale saremo chiamati a votare il prossimo 5 giugno, che individua proprio nella clinica del gruppo Genolier il principale partner di una collaborazione nei settori ginecologico e ostetrico, attraverso la creazione di una struttura e di una SA con sede proprio a Sorengo. Tutto questo all’insegna di un supposto rafforzamento della “qualità”. Invitiamo tutti i ticinesi a riflettere sulle possibili derive di una logica privatistica e tutta centrata sulla redditività e il profitto, tipici di una società anonima. La sanità non deve essere una merce e una fonte di profitto! Invitiamo quindi a votare NO alla pianificazione ospedaliera (revisione LEOC) e SI alla iniziativa “Giù le mani dagli ospedali”».
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