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07.09.2016 - 19:560
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Rossi sfida Mattei. E Galeazzi affonda, «il controprogetto è una ciofeca in salsa bipartisan PLR-PPD»

I promotori del controprogetto sostengono che "Prima i nostri" sia inattuabile e Rossi è pronto a dimostrare che non è così. Galeazzi: «avrei qualche domanda sul controprogetto...»

BELLINZONA - Il controprogetto a "Prima i nostri" è applicabile e attuabile, mentre l'iniziativa originale no? È il concetto fatto passare ieri dai quattro Copresidenti del Comitato di sostegno (Alex Farinelli, Fabio Bacchetta-Cattori, Giancarlo Seitz e Germano Mattei). Dichiarazioni che hanno fatto arrabbiare chi sostiene "Prima i nostri", su tutti Tuto Rossi che l'ha elaborata. In particolare, su Facebook se la prende con Germano Mattei, reo a suo dire di non aver votato il controprogetto in Gran Consiglio e essere copresidente del Comitato di sostegno ora. «Con tutto il rispetto, ma che ne sai tu?! Aggiunge pure che il contro progetto sarebbe invece attuabile. Ma dai! Il Ticino va male anche perché in politica c'è troppa invidia e i Partiti invece di pensare al bene del Paese pensano a difendere il loro piccolo orticello e il loro potere». Poi lancia una sfida. «Se Mattei e gli altri accettano, li sfido a un pubblico dibattito dove con grande facilità potrò dimostrare che il contro progetto ha come solo scopo di sabotare "Prima i nostri" che invece fa il bene del Ticino in modo semplice e pratico». Anche Tiziano Galeazzi contesta quanto detto, prendendo di mira Fabio Bacchetta-Cattori che ha scritto il testo. «Caro Collega, questo controprogetto è una ciofeca assoluta. Lo posso dire visto che ero presente alla commissione diritti politici», posta. Il dubbio è come definire i livelli che porterebbero a far scattare delle misure, ovvero aumento della disoccupazione, aumento dei frontalieri e dumping salariale. «Chi dovrebbe intervenire? Chi stabilisce le asticelle di questi tre punti e a quali livelli vogliamo metterle? Quanti anni prima di reagire? Che base di partenza prenderemmo?», si chiede Galeazzi, sottolineando come, probabilmente, siamo già al 10% di disoccupazione, dato «che nessuno prende mai in considerazione coloro che sono in assistenza e quindi fuori dal mercato del lavoro». Insomma, il controprogetto è «una ciofeca in salsa ticinese bipartisan (PLRT-PPD) che non andrà mai a correggere la situazione penosa e alla deriva di questo Cantone e del suo mercato del lavoro, divenuto questo una giungla». La polemica, insomma, corre sui social, non solo fra Sirica e Bühler.
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