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16.10.2016 - 14:230
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I numeri di Bignasca e Siccardi

La Bilsa ha utilizzato lavoratori distaccati e ha uno zoccolo duro di frontalieri, mentre Siccardi porta un altro caso di svizzero che si è dimesso per iscriversi all'università, salvo poi andare in disoccupazione

BELLINZONA - "Prima i nostri", soprattutto dopo il servizio de "Le Iene", che hanno fatto irruzione negli uffici della Bilsa SA, azienda di famiglia dei Bignasca, continua a far discutere. Attilio Bignasca aveva affermato di non aver più assunto frontalieri da quando era stata lanciata l'iniziativa, ma un dipendente assunto da pochi mesi lo ha smentito. Il settimanale Il Caffè ha indagato, e ha scoperto che non è un caso isolato. La Bilsa conta una ventina di dipendenti, e negli ultimi tre anni circa un terzo di loro sono stati frontalieri o distaccati. Per quanto riguarda i padroncini, nel 2012, 2013 e 2014, un italiano è stato notificato per 90 giorni, ed altri tre suoi parenti hanno lavorato per i Bignasca, mentre nel 2015 sono stati impiegati due lavoratori distaccati per un paio di mesi l'uno ed è stato assunto un frontaliere. Il settimanale dà i numeri anche per quanto riguarda il discusso imprenditore Alberto Siccardi, patron di Medacta. Gli era stato chiesto, dopo le polemiche che avevano riguardato alcune sue dichiarazioni, in particolare che i ticinesi preferissero stare in disoccupazione e che non avessero per altro una buona formazione. Infatti, nello specchietto riassuntivo riguardante la ditta, si precisa che Medacta cerca in via prioritaria svizzeri, ma che se non ne trova assume frontalieri. Dei 605 dipendenti, 403 lavorano in Ticino. Fra di essi, i frontalieri sono 323 e gli svizzeri e i residenti solo 81. La suddivisione dei lavoratori italiani vede 80 tornitori e fresatori su macchine, 81 ingegneri biomedici, per marketing, ricerca e sviluppo (per cui è richiesto un ottimo inglese oltre ai rudimenti dei francese), 20 nella logistica internazionale e fatturazione (servono inglese e francese), 26 nel controllo qualità di merce in arrivo e spedizione in tutto il mondo e discussione reclami (con l'inglese indispensabile), 14 nella direzione generale e finanza aziendale internazionale (anche qui, necessario l'inglese). Nella manutenzione di stabilimento, autisti, operai generici e custodi i frontalieri sono 47, nel confezionamento 30. Siccardi scrive che in queste ultime due posizioni non sono stati trovati svizzeri. Ribadisce la necessità di puntare sulla formazione, ma punta di nuovo il dito su presunti abusi della disoccupazione, portando l'esempio di un ingegnere svizzero che si è dimesso ad agosto, dicendo di voler seguire un master all'università, mentre venerdì scorso è giunta la sua richiesta di iscrizione presso la cassa disoccupazione dell'UNIA. I numeri di Siccardi sono stati forniti volontariamente tramite un articolo firmato da lui stesso, mentre Bignasca lamenta fughe di dati e ha deciso che la documentazione relativa alla Bilsa e ai suo contratti di lavoro potrà essere visionata solo negli uffici e con la presenza di un rappresentante dell'Ufficio del lavoro.
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