ULTIME NOTIZIE News
Politica
23.10.2016 - 16:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«E chi lo dice che lavorare part time è segno di precarizzazione?»

Albertoni e Modenini non concordano col PS, anzi, «si vogliono leggere i dati in senso negativo. Fino a pochi anni fa si chiedevano più posti di lavoro part time, adesso...»

BELLINZONA - In settimana, il PS aveva analizzato con preoccupazione i numero crescente delle persone che lavorano part time in Ticino, certificato da alcuni dati dell'Ufficio cantonale di statistica. Secondo i socialisti, molti questi lavoratori, soprattutto facenti parte di nuclei monoparentali, vorrebbero lavorare di più, e senza gli aiuti sociali che la manovra finanziaria vuole tagliare, rischierebbero di trovarsi in una situazione difficile. Sul Caffè della domenica di oggi, però, Stefano Modenini di AITI e Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio, non sono d'accordo. Una visione politica di questi dati, secondo i due, non va bene. «Si tratta di un’interpretazione strumentale finalizzata ad avallare il solito discorso di un mercato del lavoro allo sfascio», ha detto Modenini, mentre Albertoni ha aggiunto che l’obiettivo è «puntare ancora una volta il dito contro le imprese. Sino a pochi anni fa si rimproverava agli imprenditori di non offrire sufficienti impieghi part-time per poter conciliare meglio lavoro e famiglia, oggi li si accusa di averne creati troppi per aumentare la pressione sui lavoratori». Ma questi lavoratori vorrebbero, a loro avviso, lavorare di più? Albertoni non ne è convinto, anzi. «Mi chiedo se queste 17.400 persone sono veramente disponibili, pronte ad occupare un posto a tempo pieno e a che condizioni? Non dimentichiamo che il part-time aumenta anche come conseguenza di nuove scelte di vita, per cui su un lavoro che impegna per tutto il giorno prevalgono altri interessi esistenziali, il tempo da dedicare alla famiglia o sé stessi». Per Modenini è addirittura il contrario, perché ritiene che sarebbero molte le persone a voler lavorare di meno, e che l'aumento di chi non fa tempo pieno sia dovuto al fatto che il Ticino era indietro rispetto ad altri cantoni su questo campo. «Alcuni, però, vogliono solo leggere in chiave di precarizzazione della condizione dei lavoratori», aggiunge, attaccando dunque il PS. A essere occupate part time sono soprattutto le donne, spesso le mamme, che desiderano avere del tempo per i propri figli, oppure realmente, per occuparsi di essi, non possono essere attive al 100%.
Tags
part
lavoro
tempo
lavoratori
albertoni
modenini
dati
ps
precarizzazione
ticino
© 2024 , All rights reserved