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07.02.2017 - 15:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Rischiamo un'altra caccia alle streghe come "Via Sicura". E gli animali sono ben protetti»

Le Federazioni dei Cacciatori, dell'Agricoltura e pesca, di tiro e dei Contadini votano no. «Esiste un'Ordinanza con 226 articoli, copre ogni ambito della vita degli animali, dai cani ai... fenicotteri»

BELLINZONA - Fra i temi in votazione il 12 febbraio, ve ne è forse uno di cui si parla meno: quello relativo all'inserimento nella Costituzione della protezione giuridica per gli animali. Le federazioni ticinesi di Cacciatori, agricoltura e pesca, Contadini oltre che di tiro, sono contrarie, anzi ritengono che si rischia di avere una caccia alle streghe, pari secondo loro a quella di "Via Sicura". Agli indecisi, invitano a consultare la Legge federale del 2008 sulla protezione degli animali e la relativa ordinanza. Si tratta di «un'Ordinanza composta da ben 226 articoli che regolamentano nel minimo dettaglio ogni elemento relativo al rapporto tra uomo e animali sul piano del trattamento, della gestione, dell’allevamento, dell’addestramento, della pesca, della caccia, dell’utilizzo a scopo di lavoro… Che si tratti di cani, gatti, cervi, lama, alpaca, yak, conigli domestici, volatili e piccioni, dai canarini ai pappagalli ai rapaci, animali da reddito come polli, suini, bovini, struzzi, pesci e quant’altro, oppure (e non stiamo scherzando!) di marsupiali, ornitorinchi, armadilli, formichieri, bradipi, pinguini, pellicani, trampolieri, fenicotteri, gru, o pesci che, in libertà, raggiungono una lunghezza superiore a 1 metro, eccettuate le specie indigene menzionate nella legislazione sulla pesca, come squali e razze… Nelle Legge federale c’è di tutto e di più. Di fronte a questi fatti incontrovertibili sfidiamo chiunque a sostenere che la Svizzera non dispone già di tutti gli strumenti necessari a perseguire chiunque non rispetti qualsiasi forma di vita che esula dall’universo umano», sostengono le federazioni citate in una nota. Il preambolo della legge recita, «Nessuno ha il diritto di infliggere ingiustificatamente dolori, sofferenze o lesioni a un animale, porlo in stato d’ansietà o ledere in altro modo la sua dignità. È vietato maltrattare e trascurare gli animali o affaticarli inutilmente», e chi scrive si dice deciso a difendere i diritti degli animali. Ma essi sono ben protetti dalle normative vigenti. «Le statistiche federali ci dicono che in Svizzera nel 2015 sono stati aperti oltre 1.900 procedimenti penali per maltrattamento di animali, quasi 500 in più rispetto a due anni prima, il che significa che la sensibilità è aumentata e che le leggi vengono applicate alla lettera. Oltre 1.700 casi sono sfociati in condanne, pecuniarie o detentive. In Ticino le condanne sono state 52, mentre i procedimenti abbandonati sono stati soltanto 6 e uno solo è terminato con l’assoluzione della persona accusata. Nell’ambito della protezione animale, ai procedimenti penali si aggiungono ovviamente i procedimenti amministrativi, che sono ancora più numerosi. Ecco perché Emanuele Besomi (protezione degli animali di Bellinzona) afferma che la legge attuale è già efficace per punire chi viola i diritti degli animali». Dunque, «l’iniziativa sulla quale siamo chiamati a votare rischia di sfuggire al controllo democratico e di produrre l’ennesimo mostro burocratico, producendo effetti che oggi non siamo nemmeno in grado di immaginare. Effetti che andranno a colpire le persone nella loro vita quotidiana e nel loro rapporto con gli animali, che siano da compagnia o da reddito. Rischia inoltre di scatenare una caccia alle streghe, come sta accadendo purtroppo con “Via Sicura” che, partita da principi condivisibili, si è trasformata in una legge liberticida che criminalizza sistematicamente gli automobilisti».
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