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12.07.2017 - 14:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Marchesi e Bühler replicano al Consiglio di Stato. "Il coraggio non è una vostra particolarità". "Legge non conforme? A non esserlo è quella di applicazione del 9 febbraio..."

Il Governo ha dato parere favorevole alle 10 iniziative della Commissione ma non alla legge di applicazione. Il presidente dell'UDC, "non hanno mai fatto nulla per applicare l'iniziativa. Prendiamo atto che se ne infischiano della volontà popolare"

BELLINZONA - Le iniziative presentate dalla speciale Commissione, incaricata di trovare soluzioni per applicare l'iniziativa popolare "Prima i nostri", vanno bene, anche se, probabilmente, non porteranno a grandi risultati ("i margini di manovra sono ridotti"), mentre la legge di applicazione proposta dall'UDC va contro i principi superiori e va bocciata. Il Governo si è espresso oggi in merito al dossier dell'iniziativa democentrista, non chiudendo del tutto le porte ma non mostrandosi nemmeno entusiasta.

Non si sono fatti attendere i primi commenti social.

Il presidente dell'UDC Piero Marchesi non è sorpreso. "Nessuna sorpresa, purtroppo, da parte del Consiglio di Stato ticinese, che si é pronunciato sulle proposte della commissione e dell'UDC per l'applicazione dell'iniziativa", scrive.

A suo avviso, "il Governo non ha fatto nulla per applicare l'iniziativa e ora fa di tutto per evitare l'applicazione chiedendo al Parlamento di bocciare la legge di applicazione. Il nostro Governo se ne infischia della volontà popolare, ne prendiamo atto".

Non ha intenzione di mollare. "In Parlamento porteremo le motivazioni affinché si possa approvare anche la legge di applicazione anche nel privato. Dopo la votazione ci avevano accusato di voler agire solo nel pubblico e parapubblico, la legge per agire anche nel privato c'é ed é pronta da votare. Vedremo se il Gran Consiglio avrà la volontà e il coraggio di attuare quanto deciso dai ticinesi. Il coraggio non é evidentemente una particolarità di questo Governo, o perlomeno della sua maggioranza".

A stretto giro di posta, anche Alain Bühler ha fatto sentire la sua voce. ""Respingere in attesa"? E quando la garanzia verrà concessa? Come si procede? Sì ripesca dal cestino la legge?", dice, mostrando perplessità sul fatto che il Consiglio di Stato desidera dapprima attendere la garanzia federale. "Facciamo che si resta in attesa dei passi a livello federale e poi il Parlamento si chinerà sulla legge d'applicazione proposta dalla Commissione Prima i Nostri. Una legge pienamente compatibile con la Costituzione federale, che fino a prova contraria è ancora il nostro diritto superiore, compatibilità che, invece, non si può applicare alla legge votata dalle Camere federali il 16 dicembre scorso", aggiunge, con un riferimento alla legge di applicazione del 9 febbraio, ancora non digerita in casa democentrista.

E infine una stoccata, "questo modo di agire dimostra palesemente quanto questo Governo rispetti la volontà popolare..."
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