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15.08.2017 - 12:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Troppo nozionistica, costosa e sovraccaricherebbe gli allievi: no a una civica disgiunta da storia". La GISO si espone e firma anche una petizione

I giovani socialisti esprimono la loro contrarietà all'iniziativa in votazione il 24 settembre. Da tre settimane è online una petizione sul tema. "Si privano gli allievi della possibilità di capire come i diritti politici siano frutto di processi storici"

BELLINZONA - Alla Gioventù Socialista ticinese l'iniziativa "Educhiamo i giovani alla civica" non piace.

O quanto meno, condividono lo scopo di fondo, ovvero "rafforzare l'insegnamento della civica nella scuola dell'obbligo" ma trovano il testo dell'iniziativa incompleto e lamentano l'assenza di approfondimento su alcuni temi.

"Si dovrebbe creare un nuovo impianto per formare docenti specificamente atti all'insegnamento della nuova materia. Si parla di altre risorse da investire, che finirebbero per essere molto più grandi di quanto il testo dell'iniziativa non lasci trasparire", si legge in una nota. Altri dubbi della GISO sull'iniziativa "si basano sui concetti di compartimentalizzazione e nozionismo: la civica è una materia che avrebbe molto in comune con, ad esempio, la storia. Reputiamo una grave perdita separare a compartimenti stagni le due materie. Sebbene nell'ultimo periodo la civica sia stata ufficiosamente insegnata in concomitanza con la storia con risultati discutibili, siamo convinti che se appropriatamente steso, un programma unito di storia-civica sarebbe molto più produttivo nei confronti dell'allievo".

Pur sapendo che la civica è una materia di fatto nozionistica, si chiedono se un approccio del genere stimoli il pensiero critico dell'allievo.

"La GISO ribadisce di essere in tutto e per tutto a favore dell'insegnamento della civica nelle scuole. Sapere come funziona lo stato permette di sfruttare al meglio il dono della democrazia diretta, e impedisce al cittadino confusioni e raggiri. Ma allo stesso tempo, il benessere e il miglior possibile percorso di sviluppo studentesco sono una priorità", si chiude la nota.

I giovani socialisti, assieme a Atis - Associazione ticinese degli insegnanti di storia, ADSMS - associazione docenti delle scuole medie superiori, Associazione per la scuola pubblica del Cantone e dei comuni in Ticino, Associazione liberi pensatori, Federazione docenti ticinesi e rivista "Risveglio",
Fondazione Pellegrini Canevascini, Incontro democratico, Movimento della scuola, SISA – Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti, Società Demopedeutica, Verifiche. Cultura. Educazione e
VPOD Docenti - Sindacato dei servizi pubblici e sociosanitari, ha lanciato una petizione attraverso il celebre sito change.org dal titolo "No a uno studio puramente nozionistico della civica. Sì a una vera educazione alla cittadinanza".

I concetti di base sono gli stessi espressi dalla nota della GISO: separare storia e civica porterebbe a disperdere risorse, oltre "privare gli allievi della possibilità di capire come i diritti politici siano il frutto di processi storici e culturali complessi, la cui conoscenza è indispensabile per comprendere il senso e l’importanza delle istituzioni democratiche": da qui nascerebbe, appunto, una visione troppo nozionistica.

Il fatto di avere due materie separate porterebbe, secondo chi ha scritto la petizione, ad una nota in più e dunque a verifiche ulteriori per gli allievi, già sovraccarichi.

Per il momento, la petizione, online ormai da tre settimane e indirizzata ai cittadini ticinesi, con lo scopo di esortarli a votare no il 24 settembre, ha 250 sostenitori.
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