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21.08.2017 - 10:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Mal di politica. Crivelli Barella, "non sono una politica, non mi piace la politica sensazionalistica del Ticino. Non cambieremo il mondo da questi scranni"

La deputata Verde vede con insofferenza avvicinarsi il nuovo anno di sedute. "Finirò il mio mandato in Gran Consiglio e in Consiglio Comunale. Ho perso la giovanile illusione di dover reggere il mondo sulle mie spalle. È difficile far politica con ponderazione"

BELLINZONA - Fra poco si riparte, l'estate sta finendo (anche se le belle giotnate invitano a godersi ancora un po' di sole e relax) e presto inizierà il nuovo anno scolastico, e dopo poco, anche il Gran Consiglio riprenderà i lavori. La politica, di fatto, in vacanza non ci va mai, basti pensare ai battibecchi, ai temi trattati tra social e giornali, e sicuramente al lavoro effettuato dietro le quinte.

Eppure, non sempre ritornare è un piacere atteso. Anzi. C'è chi, dopo aver visto la politica da vicino, ne è rimasto deluso. Si tratta di Claudia Crivelli Barella, deputata dei Verdi, che siede anche in Consiglio Comunale a Mendrisio: è stufa, quello che vede non le piace. Non lascerà, ma ritornerà a malavoglia sui banchi dei legislativi.

Sentita e forte è la sua presa di posizione, che parla di malcontento e di delusione, su Facebook. Eccola integralmente:

"Pensare di riprendere l'anno politico mi causa insofferenza. Tutto ciò che non ha sfumature provoca malessere, e non ho voglia di essere conciliante, di andare dietro alle esigenze altrui, di essere politicamente corretta. 

È stata un'estate bellissima, sotto il segno della natura e della libertà, e non ho nessuna intenzione di farmi portare via la libertà e il contatto con la natura da beghe sterili e da discorsi senza interesse.

È possibile fare politica in modo femminile, ovvero con ponderazione, cura e rispetto per sè, per l'ambiente e per gli altri (in questo preciso ordine)? Difficile, a cominciare dagli orari, dagli ambienti, dalla mancanza d'aria.

Io non sono una politica, non mi piacciono i politici e per dirla tutta non mi piace neppure la politica, almeno non come viene rappresentata in questo Ticino sensazionalista. Ho perso anche la giovanile illusione di dover reggere il mondo sulle mie spalle, ma mi è restato il senso di responsabilità per fare il mio umile lavoro senza clamore, recriminazioni e lamentele.

Sono padrona di me stessa, e anche se mi piace molto di più la parte in ombra, finirò il mio mandato in Gran Consiglio e in Consiglio comunale: con fatica, spesso con sincero tedio, con insofferenza ma anche con senso del dovere e un po' di gioia per le parti segrete, per le sfumature mai raccontate sui giornali e che non appaiono in tv ("la rivoluzione che non apparirà in tv"...) e che sono la parte più interessante della politica.

Con il rammarico di non poter cambiare il mondo da questi scranni, e la consapevolezza che molto di più è possibile fare nel silenzio dello studio, e nei contatti da persona a persona".
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