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30.10.2017 - 15:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Un altro fiume di domande su Argo 1. Pronzini indaga sull'email, sulla riunione e su Morini, poi chiede "ma Sansonetti fu denunciato prima che Argo ebbe il mandato?"

Il deputato MPS lancia un'altra interpellanza. "Se le ultime notizie si rivelassero esatte, significherebbe che dipendenti e uffici dello Stato sono impiegato per scopi diversi dai loro: pensiamo al dipendente dell'USSI che indagava per capire cosa sapesse la stampa"

BELLINZONA – Funzionari che indagano sui giornalisti, voci che arrivano a funzionari e presidenti di partiti, Ministri che indagano sui teste. Per molti, il caso Argo 1 sta diventando un trhiller in piena regola. Con ogni probabilità, al rientro dalle vacanze il Gran Consiglio opterà per una commissione d’inchiesta parlamentare, e il Governo, in primis Paolo Beltraminelli, risponderanno agli atti inoltrati in questi giorni.

Se ne aggiunge ora uno, un'interpellanza, fiume, di Matteo Pronzini, che riguarda l’email di Bernasconi sull’ex agente Argo, la riunione a cui ha partecipato Dadò e il ruolo di Beltraminelli nell’indagare su Morini.

“Lo scandalo Argo 1 sta assumendo contorni sempre più inquietanti: se le ultime rivelazioni di stampa (non smentite per ora)  si rivelassero esatte, significherebbe che dipendenti e uffici dello Stato sono stati impiegati per scopi diversi da quelli che dovrebbero essere i loro. Ci riferiamo in particolare a un dipendente dell’USSI che sarebbe stato impiegato per indagare sulle informazioni in possesso di giornalisti e all’Istituto delle Assicurazioni Sociali che avrebbe  eseguito verifiche su una pensione di invalidità italiana”, esordisce. “Questa è solo l’ultima di una serie di stranezze e irregolarità commesse da alti funzionari del DSS. Come ha ricordato innumerevoli volte l’on. Beltraminelli, non sono state riscontrate questioni di rilevanza penale per quanto riguarda i funzionari, quindi questo significa che non ci sono informazioni coperte dal segreto istruttorio. E tutti, dai politici, ai funzionari, alle istituzioni hanno interesse a fare chiarezza al più presto per evitare che l’opinione pubblica faccia “di tutte le erbe un fascio”. L’immagine dell’amministrazione pubblica che esce da questa vicenda è quella di un gruppo di alti funzionari che usano le strutture dello stato a loro piacimento e fanno il bello e il brutto tempo senza nessun controllo. Cosa che non ci sorprendente più di quel tanto...”.

Poi riassume le ultime puntate, per chi volesse rileggerle, veda i suggeriti.

Infine parte con le domande. Le prime riguardano la riunione a cui ha partecipato Fiorenzo Dadò assieme alla compagna, la responsabile del servizio chiedenti l’asilo, quando hanno iniziato a circolare voci sulla vacanza  a Bormio: il funzionario ausiliario dell’USSI ha avvertito Bernasconi oppure la funzionaria, chiede il deputato MPS.

Si domanda anche se è normale che una persona estranea all’amministrazione, seppur compagno di una che ne fa parte, partecipi a questi incontri, e quando il DSS è stato informato della vicenda. “Alla riunione erano presenti, oltre a Fiorini e Dadò, Renato Bernasconi, capo del DAF dall’ottobre 2016, e un funzionario ausiliario assunto nel febbraio 2017. Non sarebbe stato più opportuno mettere al corrente della vicenda qualcuno già presente al momento della scelta della Argo? Come ha ricordato l’on. Beltraminelli “il caso Argo risale a 3 anni fa, Renato Bernasconi è arrivato dopo”. Lo stesso vale per il dipendente assunto nel febbraio del 2017”, fa notare, oltre a chiedere verbali della riunione, fatture della vacanza e quali sono le verifiche che hanno fatto propendere per una non rilevanza penale per la donna.

Sempre in merito al dipendente USSi che stava indagando, Pronzini domanda quando è stato assunto, come mai era in contatto con ex agenti Argo, se ha riferito ai funzionari le irregolarità avvenute nell’azienda, parlando di “interferenze da parte della politica nei media gravi”.


È stato lo stesso ausiliario dell’USSI a informare Beltraminelli che Morini ha un assegno di invalidità in Italia? E sul caso, chiede delucidazioni in merito alla necessità di ulteriori indagini sul superteste oltre a quelle della Magistratura, e se anche il nome dell’ex collega, ora alla Securitas, compariva nel dossier inviato dal Ministro pipidino.

Infine, Pronzini vuol vederci chiaro sulla sospensione lampo dell’ex agente Argo.

Prima di concludere, una domanda che può aggiungere qualcosa in più: “Risulta corretto che Marco Sansonetti fosse oggetto di una denuncia poco prima che la Argo ricevesse il mandato? Un agente di sicurezza oggetto di una denuncia può continuare ad esercitare?  Se il responsabile operativo di un’agenzia di sicurezza è oggetto della denuncia, l’agenzia continua ad avere l’autorizzazione ad esercitare? A quali condizioni?”.

Un fiume di domande, e le risposte potrebbero aprirne altre: una vicenda infinita.
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