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27.11.2017 - 22:560
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

L'UDC punge "la Berna federale" e mette pressione al Gran Consiglio: "vediamo se farà meglio del Parlamento nazionale"

Sì degli Stato alla garanzia federale su Prima i nostri, adesso manca il voto del Nazionale. "Figuriamoci se la Berna federale, vergognosamente servile nei confronti dell'UE, non avrebbe mugugnato. Adesso il nostro Legislativo agisca in modo corretto"

BERNA - La gioia per una scelta che non poteva che essere quella, un po' di frecciatine al Consiglio Federale e al Parlamento, la responsabilità sulle spalle del Gran Consiglio: nel comunicato con cui l'UDC commenta la decisione di concedere la garanzia federale a Prima i Nostri c'è un po' di tutto questo. 

"Per l’UDC non si tratta di una sorpresa, dato che il testo dell’iniziativa è perfettamente conforme alla Costituzione federale, ancorché il Parlamento nazionale abbia illegalmente rifiutato d’applicarne l’articolo 121a lo scorso dicembre, emanando una legge che con l’applicazione di detto articolo nulla ha a che vedere", si legge.

"Seppure ponendo l’accento su dei veri o presunti limiti all’applicazione della norma costituzionale ticinese – la Berna federale vergognosamente servile nei confronti dell’UE al punto di portare l’incostituzionalità addirittura all’interno del Parlamento, figuriamoci se non avrebbe avuto da mugugnare – già il Consiglio federale e le commissioni delle Camere avevano “obtorto collo” dovuto ammettere la conformità della modifica costituzionale voluta dal 58% del popolo votante ticinese. La garanzia federale passerà ora al vaglio del Consiglio nazionale, ma si prevede un’approvazione altrettanto senza serie contestazioni".

E ora? "Per l’UDC cantonale toccherà poi al Gran Consiglio ticinese dimostrare di saper fare meglio e più correttamente di quanto non ha purtroppo voluto fare il Parlamento nazionale con l’iniziativa contro l’immigrazione di massa".
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