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06.01.2018 - 13:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

La Lega a fianco dell'UDC. "Se vogliamo salvare la sovranità, il mercato del lavoro e la sicurezza interna dobbiamo prendere le distanze dall'UE fallimentare e arrogante"

Il Movimento di via Monte Boglia sarà in prima fila assieme ai democentristi nella raccolta firme per disdire la libera circolazione delle persone, pur non scordando "Prima i nostri". "Disdirla rimane l'unica via percorribile, dopo il tradimento del triciclo e l'azzeramento del voto del 9 febbraio"

LUGANO - L'UDC ha annunciato ufficialmente quello che si sapeva ormai da mesi: la raccolta firme per abolire la libera circolazione inizieranno a essere raccolte a breve. E i democentristi, assieme all'ASNI, hanno scelto una linea dura: l''iniziativa prevede infatti che la Svizzera regoli in modo autonomo la sua immigrazione e che non possa essere firmato nessun nuovo accordo internazionale che conceda a cittadini di stati UE la possibilità di entrare in Svizzera. Gli accordi internazionali esistenti e altri impegni non dovranno essere in contrasto con questi due principi

Il primo partito ticinese a prendere posizione e a rallegrarsi della scelta è stata la Lega dei Ticinesi, che sarà a fianco dei democentri. "La Lega dei Ticinesi accoglie con soddisfazione l’atteso lancio dell’iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone, annunciato dal presidente dell’UDC nazionale Albert Rösti, con inizio della raccolta firme a metà mese", si legge in una nota inviata da via Monte Boglia. 

"Dopo il tradimento della volontà popolare da parte del triciclo PLR-PPD-PSS (e partitini di contorno) alle Camere federali ed in Consiglio federale, con conseguente azzeramento del voto popolare del 9 febbraio 2014, trasformato  in una patetica farsa burocratica che non limiterà l’immigrazione di un’unità, la disdetta della libera circolazione delle persone rimane l’unica via percorribile", prosegue. "Se la Svizzera vuole salvare la propria sovranità, il proprio mercato del lavoro, la propria sicurezza interna, deve prendere le distanze da questa Unione europea fallimentare ed arrogante, che pretende di comandare in casa nostra e addirittura di imporci – anche col ricatto –  lo scandaloso Accordo quadro istituzionale, che il presidente della Commissione UE Juncker ha la sfrontatezza di definire “Accordo di amicizia”.

Oltre a essere in prima fila per la raccolta firme, la Lega pensa anche al Ticino, promettendo che "si impegnerà affinché la preferenza indigena decisa dalla maggioranza dei Ticinesi con “Prima i nostri” venga rigorosamente attuata".
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