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20.02.2018 - 22:480
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Un Procuratore eletto con un terzo dei voti...". La preoccupazione del PPD, "buone intenzioni sacrificate sull'altare laico della ragion di partito"

Anche i pipidini se la prendono coi liberali, "ha vinto il candidato del gruppo parlamentare più numeroso. La Commissione di esperti indipendenti aveva indicato come candidato particolarmente idoneo Perugini. Spettacoli del genere sono una pubblicità per idee radicali come l'elezione popolare"

BELLINZONA - A più di 24 ore dalla sua elezione, Andrea Pagani è ancora l'argomento del giorno. Il PPD definsice "un capitolo poco edificante" quanto successo ieri: per i pipidini, la soluzione migliore rimaneva Perugini, e si dicono preoccupati per il futuro di un Procuratore Generale eletto con un terzo dei voti.

"L’elezione del nuovo Procuratore generale ha segnato un capitolo poco edificante nei rapporti tra politica e giustizia. I gruppi presenti in Gran Consiglio, a più riprese, hanno dichiarato di voler privilegiare il merito e la competenza sulle casacche politico-partitico", si legge in una nota. "La Commissione di esperti indipendenti – l’unico organo previsto dalla Costituzione per preavvisare le nomine di magistrati – ha indicato quale unico candidato particolarmente idoneo il procuratore generale aggiunto Antonio Perugini".

Ma non è andata così, come ben si sa. "Vi erano quindi tutte le premesse per procedere a una nomina condivisa, che desse al neoeletto la legittimazione necessaria per intraprendere le importanti riforme di cui ha bisogno il Ministero pubblico. Purtroppo, le buone intenzioni sono state sacrificate sull’altare laico della ragion di partito e quindi risultato eletto il candidato sostenuto dal gruppo parlamentare più numeroso". Un attacco, dunque, al PLR. Come ha fatto notare in un'intervista al nostro portale Bixio Caprara, però, i liberali sono "solo" 24, sui 34 voti ottenuti da Pagani,

"Il Procuratore generale designato Andrea Pagani, per svolgere efficacemente il suo compito, avrà bisogno della fiducia delle Istituzioni, non si tratta quindi di metterne in dubbio le capacità e le competenze", prosegue il PPD. "Ciò non toglie che sia preoccupante che la massima autorità inquirente del nostro Cantone sia eletta con i voti di appena un terzo dei deputati e contro le indicazioni della Commissione di esperti indipendenti nonché dell’assessment. Il PPD richiama tutti i gruppi parlamentari a essere coerenti con i proclami di anteporre la competenza alle etichette di partito. Se, in occasione di future elezioni, il Gran Consiglio non riuscisse a recuperare il necessario senso delle Istituzioni, si renderà necessario riflettere se apportare dei correttivi all’attuale procedura di nomina".

C'è timore anche per il futuro, dato che “spettacoli come quelli offerti lunedì sono in effetti la migliore pubblicità per proposte radicali come l’elezione popolare del Procuratore generale; una proposta che ha anche delle evidenti controindicazioni (si pensi p.es. al finanziamento delle campagne elettorali, comizi e proclami da parte di magistrati, ecc), ma che riceverà sempre più consensi anche dal mondo della politica se non ci sarà un sussulto di serietà e responsabilità da parte di tutti": il riferimento è alla prospettata iniziativa di Caverzasio per l'elezione popolare. 

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