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08.06.2018 - 16:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I pensieri di Marchesi, "vogliamo crescere con la politica liberalconservatrice. Il 10%? Un seggio? Non lo so, è ambizioso, però dobbiamo far capire di avere temi importanti anche in Ticino"

Il presidente dell'UDC ci spiega l'unione con AreaLiberale, "salutata con un applauso: c'era chi pensava che La Destra non aveva motivo di esistere, ma così la proposta piace. Alle federali abbiamo fatto il doppio rispetto che alle cantonali, grazie ai temi nazionali. Guardiamo anche alle prossime federali e alle comunali"

BELLINZONA – Ieri UDC e AreaLiberale hanno di fatto ufficializzato il loro matrimonio, se così si può dire. Correranno assieme, nella lista UDC, per una politica liberalconservatore. “È un’identificazione della nostra politica, ci teniamo a qualificarci in modo ancora più concreto. Cosa si intende? Liberali in economia con le dovute riserve e considerazioni, come per Prima i Nostri, dunque siamo a favore di una politica liberale che permetta ai cittadini di dare il meglio con uno stato che sia di supporto e non contro, e conservatori nei valori e nelle tradizioni che contraddistinguono il popolo ticinese e svizzero”, spiega Piero Marchesi, presidente dell’UDC.

Il vostro obiettivo è arrivare al 10%, è così? Ambizioso…
“Questo è il ragionamento che abbiamo fatto: alle cantonali abbiamo raccolto poco meno del 6%, con 6mila schede di partito, ma alle federali il nostro partito ticinese ha fatto l’11,3% con 12mila schede: il doppio di schede e percentuale! Vorremmo ragionare su questo colmando la differenza a livello cantonale. Non pensiamo al 10% o 12% ad aprile, sarebbe troppo ambizioso ma vediamo in questa differenza una possibilità di crescita e un obiettivo a medio termine. Vogliamo lavorare sui temi; in diversi per esempio mi hanno chiesto di una collaborazione con la Lega, noi vogliamo lavorare sui temi, interessa questo alla gente, eventuali accordi saranno il frutto della condivisone di essi”.

Parlava di una differenza importante tra i voti nelle cantonali e nelle federali, come ve lo spiegate?
“Una spiegazione definitiva non l’abbiamo. Ci sono diversi aspetti che ci fan pensare che a livello federali ci siano temi forti che hanno avuto riverbero anche a livello cantonale, come il No all’UE, il controllo dell’immigrazione, la gestione della spesa, gli asilanti, argomenti che i ticinesi apprezzano. A livello cantonale queste tematiche sono state riportate solo di riflesso. In questi anni abbiamo cercato di lanciare noi temi nuovi, con Prima i nostri con un obiettivo come quello federale, adesso coi progetti fiscali, il referendum sulla scuola, la tematica del referendum finanziario obbligatorio, tutti temi partiti dal Ticino. Ci dedichiamo alle argomentazioni federali cercando di proporne di nuovi a livello ticinese e mostrare che anche quelle che vengono da qui sono interessanti. L’unione con AreaLiberale va a colmare quelle competenze che non erano presenti in ambito fiscale, della scuola, con Pamini e Morisoli, così come con Cleto Ferrari per la politica agricola e pianificazione”.

In molti avrebbero scommesso su una separazione da AreaLiberale…
“Siamo andati d’accordo, c’è buon rapporto personale fra di noi, sui temi siamo sempre d’accordo, pensiamo al referendum de La scuola che verrà che ci ha mostrato che sappiamo lavorare bene insieme. L’evoluzione naturale è unire le forze e non dividerle, gli obiettivi sono comuni: il 10% nei prossimi anni, se arriva ad aprile bene sennò ci pensiamo per le prossime e portare avanti una politica liberalconservatrice, che sarà ancor più consolidata con Morisoli e Panini. Il tempo ci dirà  se abbiamo ragione o no”.

Internamente all’UDC però l’unione dava qualche mal di pancia, e ora?
“Quando ho presentato la proposta al Comitato Cantonale è partito un applauso proprio all’indirizzo di Pamini e Morisoli e del progetto di unire le forze per essere più forti e presenti. In passato c’erano state delle voci critiche, soprattutto su quella che era la conseguenza della lista La Destra, ancora tanti hanno detto che La Destra non ha più senso di esistere, ma che è giusto che l’UDC  vada avanti come portabandiera di questa unione, dopotutto siamo il primo partito svizzero e anche in Ticino abbiamo motivazioni di esistere. Tutti erano d’accordo di portare avanti tutto con l’inserimento di nuove persone che devono dare un contributo. Nessuno ha espresso opinioni negative, penso che l’entusiasmo che c’è stato da parte di tutti, con commenti entusiasti e l’applauso faccia ben sperare per la nostra proposta ampiamente accettata”.

AreaLiberale sarà un laboratorio di idee, in concreto cosa vuol dire?
“Sarà un’associazione come tante altre, continuerà l’attività politica e non partitica, potrà lavorare a proposte e progetti come quelli fiscali o della scuola che metterà a disposizione dell’UDC il quale valuterà se portarli avanti o no. Sarà un po’ come Idea Liberale coi liberali, o il rapporto che ha l’ASNI con noi. AreaLiberale non sarà un antagonista ma un ente che ci aiuterà”.

Avete già parlato anche di nomi?
“Andiamo avanti  a lavorare sui temi, ne abbiamo tanti, stiamo facendo la campagna sulla scuola, prima di cominciare a pensare ai nomi abbiamo un sacco di cos fa fare, la campagna elettorale  è distante, prima di ottobre non usciremo con nomi”.

Pensate di poter ambire ad arrivare vicini a un seggio in Governo, vista la legislatura non fortunatissima per diversi Ministri?
“Non lo so, fa parte delle analisi che si stanno facendo, del capire dove si può crescere. Prima vogliamo aumentare il gruppo in parlamento, essere più rappresentati, avremo comunque candidati per il Consiglio di Stato, per le federali e per le cantonali.  Vediamo la possibilità di crescita non solo nelle cantonali ma nei vari appuntamenti, poi è presto dire in che direzione”.

Paola Bernasconi

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