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28.06.2018 - 18:100

Quadri replica a Dell'Ambrogio, "con l'età la verve dialettica si sta esaurendo, non la spocchia. Se con un Consigliere di Stato o un altro non cambia nulla, lasciamo a casa Sommaruga…"

Se Lisa Bosia Mirra non replica, il Consigliere Nazionale non le manda a dire. "L'esempio italiano, ma non solo, sta facendo vedere che si può imprimere una svolta alla politica migratoria. Ma se i paesi confinanti diventano meno permissivi e noi no, avremo un problema Tra l'altro, quella su Bosia l'avevo già sentita…"

LUGANO – Mauro Dell’Ambrogio ha fatto rumore con il suo articolo su Opinione Liberale in merito alla politica migratoria. In particolare, ha citato Lisa Bosia Mirra e Lorenzo Quadri: la prima ha preferito non commentare, mentre Quadri ci ha detto che “penso che la spocchia di certi personaggi non  abbia limite! Leggendo il testo non scopro grande rivelazioni, lampi di genio. Dice cose scontate e altre che non stanno in piedi”.

Partiamo dalle seconde. Che cosa non ha senso, per lei?
“Dire che non cambierebbe nulla se ci fosse Gobbi al posto di Sommaruga è come affermare che non c’e nessuna differenza fra quando c’era Blocher al Dipartimento Federale di Giustizia ed ora con la Signora, dunque perché estromettere il democentrista se qualsiasi persona si metta non cambia nulla? Allora facciamo i Dipartimenti Federali telecomandati, dato che per Dell’Ambrogio il Consigliere non ha nessun margine di manovra. È un nuovo tentativo di sdoganare la teoria liberale sul margine di manovra nulla, pensiamo a Laura Sadis quando parlava della libera circolazione e non solo. Non credo che un Ministro abbia, appunto, il margine nullo. Con qualcuno con un’impostazione diversa cambiano anche le idee progettuali e politiche e dunque anche le proposte di modifica di legge da sottoporre al Parlamento sono diverse. Spacciare il messaggio che non cambia nulla chiunque si metta alla testa del Dipartimento di Giustizia mi pare una fregnaccia, come sostenere che in Italia tra Renzi e Salvini non vi è differenza in campo migratorio perché tanto ci sono gli accordi internazionali. Mi sembra un’affermazione evidentemente a sbalzo”.

Dell’Ambrogio tira in ballo Lisa Bosia Mirra, che non ha voluto commentare, chiedendo di farle pagare il mantenimento di chi ha fatto entrare in Svizzera (anche se attualmente non si trovano più nel nostro paese)?
“Mi pare di averla già sentita, credo fossero i beceri e populisti leghisti a dire che chi voleva l’immigrazione incontrollata se la doveva pagare. Dunque non è neppure un’affermazione originale, ma copiata. Per il resto, capisco che lui sta per andare in pensione e abbia tempo, però un segretario di Stato che pontifichi sulla migrazione, quando si occupa di altro, dicendo cose ovvie e che non stanno in piedi, non mi pare molto qualificante. Contento lui…”

La fa apparire, Lorenzo Quadri, quasi ‘senza cuore’, dicendo che pure lei non lascerebbe annegare gente davanti a lei.
“In genere se ci si riferisce a una persona la si può citare per nome e cognome. Non che mi disturbi particolarmente, sappiamo che il personaggio è inguaribilmente borioso e con l’avanzare dell’età non è migliorato: la verve dialettica si sta esaurendo, non la spocchia!”

Tornando a Gobbi, crede che davvero sarebbe diverso con lui al Dipartimento di Giustizia, con le difficoltà del presente?
“Chiaro che per tutti sarebbe dura, ma il caso italiano, oltre a quello austriaco, tedesco e altri, mostra che c’è ampiamente la possibilità di imprimere un corso diverso alla politica migratoria e di immigrazione. Non mi si dica che in realtà è già tutto definito, sennò a cosa serve un Consigliere Federale? Se non ha nessun ruolo, lasciamo a casa la signora Sommaruga, risparmiamo uno stipendio. Non è esattamente come dice Dell’Ambrogio, che pur dovrebbe conoscere i meccanismi dell’Amministrazione Federale”.

Gobbi non è a Berna, cosa può fare la Lega in tema di politica migratoria nazionale?
“La nostra influenza a livello federale è data solo da due deputati al Nazionale, chissà se alle prossime elezioni potrebbe arrivare qualcuno all’altra Camera... Siamo però introdotti in un gruppo parlamentare che su questo tema ha le nostre stesse posizioni e il cui peso è più grande. Ci sono delle possibilità di farsi sentire, poi le maggioranze sono quelle che sono. L’UDC non ha la maggioranza in Parlamento, bisogna prendere atto della realtà secondo cui se si trova solo a difendere una proposta essa non passa. Si tratta di cercare di tirare dalla nostra parte almeno una fetta dei partiti cosiddetti borghesi, anche in loro ci sono sicuramente esponenti con posizioni simili a UDC e Lega. Per ora capita solo eccezionalmente che qualcosa passi, dovesse peggiorare la situazione immagino che maggioranze come diciamo noi finiranno per formarsi, dato che i paesi attorno a noi sull’asilo stanno cambiando direzione mentre noi rimaniamo fermi e dunque prima o poi avremo un problema. Se ci facciamo a, reputazione del paese più accogliente, saranno guai”.

Insomma, a vostro avviso dopo un peggioramento si potrebbe vedere un miglioramento…
“Così sembra che mi auguro una catastrofe, non è evidentemente l’auspicio, spero che ci sia una presa di coscienza che se un certo numero di altri paesi, soprattutto confinanti, adottano una certa politica non possiamo pensare di non fare nulla. Se all’interno di Schengen c’è una politica più restrittiva noi non dobbiamo rimanere quelli con la più permissiva, avrebbe conseguenze deleterie. Si deve sapere che la revisione del sistema di Dublino rischia di divenire una grossa fregatura, se dovesse saltare il principio della richiesta nel primo stato: se improvvisamente anche noi ci trovassimo nella stessa situazione di un paese sui confini esterni dello spazio Schengen, la costruzione Schengen-Dublino crollerebbe e bisognerebbe tornare a controlli sistematici alle frontiere dato che ci mancherebbe quel minimo di protezione”.

Paola Bernasconi
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