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25.07.2018 - 13:000
Aggiornamento: 14:07

Käppeli contro Sirica, "macché incentivi a non pagare e lobbisti!"

Il liberale attacca il commento del vicepresidente socialista. "Strumentalizzato il dolore di una famiglia in vista delle elezioni"

BELLINZONA – Käppeli contro Sirica, e contro chi ha usato, secondo lui, una storia familiare per fini elettorali.

Il caso del 12enne del Mendrisiotto a cui la cassa malati non voleva rimborsare le cure ha tenuto banco per diversi giorni. Anche la politica ne ha parlato ampiamente, in particolare cercando di identificare le problematiche che toccano la sanità pubblica.


Oggi, a sorpresa, da parte liberale arriva un attacco rivolto soprattutto al vicepresidente del PS Fabrizio Sirica, tramite un articolo di Fabio Käppeli su La Regione. “È stata notevole l’ondata di indignazione da parte di chi non perde l’occasione, strumentalizzando il dolore di una famiglia in vista di elezioni che si avvicinano per riesumare i triti e ritriti plaidoyer contro le assicurazioni malattia e il sistema sanitario nel suo complesso”.


Sirica a suo dire “denuncia il sistema sostenendo che gli assicuratori malattia siano spinti dai profitti e abbiano l’incentivo a non pagare prestazioni che spetterebbero agli assicurati”. Per Käppeli non è affatto così, “solo un 5% (percentuale in diminuzione dal 1996 a questa parte!) di quanto versiamo per i premi va a finanziare la gestione amministrativa delle assicurazioni malattia – compresi i salari dei manager –, mentre tutto il resto è riversato 1 a 1 a medici, farmacie e ospedali per le prestazioni fornite a noi pazienti. Gli assicurati presso le principali assicurazioni malattia in Svizzera pagano attraverso il loro premio meno di 1 franco all’anno (ossia un paio di centesimi al mese) per i salari dei manager”, spiega Käppeli, cercando di smentire l’accusa socialista ai manager super pagati.


“E poi vi è la storia dei lobbisti delle casse malati, quelli che inciterebbero il Parlamento svizzero a spingere, nel loro interesse, i premi al rialzo. Alla sinistra piace denunciare il fatto che gli interessi degli assicuratori siano presenti in Parlamento, mentre sottace che siano ancor più rappresentati (!) quelli dei medici e delle industrie farmaceutiche. Contrariamente a quanto esposto sopra, né medici né industrie farmaceutiche hanno però il divieto di generare utili e così il 95% dei nostri premi finisce dritto dritto nelle loro tasche/casse”, prosegue, sottolineando come siano le casse malati, a Berna, le prime a cercare di contenere i costi del sistema sanitario, e dunque dei premi. 


“Se vogliamo evitare che prima o poi si giunga davvero ad una sanità a due velocità, allora dobbiamo smetterla di argomentare in modo pretestuoso aizzando le folle contro problemi che non sono tali. Il vero grattacapo è che – malgrado si riconosca che fino al 30% dei trattamenti siano inutili se non dannosi – le prestazioni e il consumo in ambito sanitario crescono. È su questo fatto che dobbiamo porre l’attenzione. Tutto il resto è propaganda che presto o tardi non riusciremo più a permetterci”, conclude il liberale.

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