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30.10.2018 - 12:060
Aggiornamento: 13:24

Ghiro shock, "se la popolazione potesse scegliere, farebbe come Salvini. Ma se lo dici, sei razzista"

In un lunghissimo testo spara a zero: "il modo migliore per evitare annegamenti in mare è non far partire la gente, che poi arriva e spesso delinque. Basta propaganda!"

BELLINZONA – Un attivista africano accusa la Francia di depradare il Continente, continuando una sorta di colonialismo, o meglio i suoi effetti, portando a una lotta fra poveri in Europa e dunque effetti a catena in Africa. Un’intervista lunga quasi un’ora, che ha colpito molto Giorgio Ghiringhelli. Il fondatore del movimento Guastafeste ritiene che la stampa mostri in modo poco onesto l’immigrazione, e dunque lancia una lunghissima invettiva, a favore della chiusura delle frontiere, dicendo che se viene chiesto pure da un attivista africano, favorevole alle iniziative di Salvini, qualcosa ci deve essere.

Senza entrare nel merito dell’intervista a Mohamed Konaré, così si chiama l’attivista, riportiamo ampi stralci del duro testo di Ghiringhelli (togliendo, appunto, i riferimenti alle parole di Konaré perché non sono quelle che ci interessano, ma il modo crudo e deciso con cui il Ghiro esprime la sua opinione):

“Dalle nostre parti chi si oppone all’invasione di migranti africani che sognano di trovare l’Eldorado in Europa vien spesso sprezzantemente additato dai perbenisti spalancatori di frontiera come un estremista di destra, uno xenofobo, un razzista. Si tratta di una strategia di stampo fascista per discreditare le voci critiche, soffocare la libertà di espressione e troncare qualsiasi possibilità di un sano dibattito. 

Pur di giustificare l’invasione in atto da diversi anni si arriva perfino a negare l’evidenza, e cioè che per la maggior parte di questi migranti irregolari non vi è possibilità di trovare un lavoro e di integrarsi, che molti di loro finiscono nella clandestinità e lavorano in nero per pochi spiccioli (alimentando una guerra fra poveri) o diventano spacciatori di droga o dei criminali, che migliaia di donne vengono aggredite, molestate e stuprate in strada ogni anno da giovani maschi che a volte agiscono in gruppo e che nel 90% dei casi sono descritti dalle loro vittime come “ di tipo africano” o “di carnagione scura”. 

Senza contare poi i numerosi migranti musulmani che vanno a ingrossare le fila degli islamisti , i quali predicano l’odio verso la società occidentale ed i miscredenti (il Corano proibisce di farsi amici fra gli infedeli) , e operano per radicalizzare tutti i musulmani nell’intento di trasformare l’Europa in un califfato ove la sharia sostituirà la democrazia. 

La stampa in generale fa di tutto per minimizzare questi aspetti negativi e per nascondere i problemi e le gravi conseguenze sul piano della sicurezza , della pace religiosa e dei costi sociali sempre più insopportabili, che l’immigrazione di massa dall’Africa sta già causando e ancor più causerà in futuro. 

Non passa quasi giorno senza che sui giornali o alla TV non vi siano articoli e servizi di stampo buonista che presentano questa immigrazione come un fatto ineluttabile e necessario, che raccontano compassionevoli storie di migranti , che a mo’ di colpevolizzazione aggiornano i numeri dei morti in mare, che mostrano foto struggenti di mamme con i bambini in braccio, che ci spiegano perché si devono aiutare i migranti a raggiungere il nostro Continente. 

Ma non ci dicono cosa succederà dopo, quanti ne possiamo ospitare e quali sono i costi a carico dei contribuenti per il loro mantenimento.

Questi giornalisti , che invece di informare fanno propaganda, non ci spiegano le vere cause di questa migrazione di massa dall’Africa verso l’Europa, non dicono che per evitare gli annegamenti in mare la soluzione migliore sarebbe quella di evitare le partenze dalle coste libiche anziché organizzare un servizio-taxi marittimo che fa il gioco dei trafficanti di uomini. 

E invece di plaudire al ministro italiano Matteo Salvini, che nell’interesse di tutta l’Europa ha finalmente deciso di passare alle maniere forti per mettere fine agli sbarchi e chiudere le frontiere italiane – che sono poi anche le frontiere meridionali della zona-Schengen istituita a protezione della fortezza Europa – lo trattano come un razzista della peggior specie. 

Ma non ci dicono, questi giornalisti, che grazie anche a queste misure il grado di consenso del nuovo Governo italiano è salito al 60%, e che se l’élite globalista che governa l’Unione europea facesse decidere democraticamente al popolo la politica di immigrazione extraeuropea, anziché imporgliela, probabilmente la decisione consisterebbe nell’ istituire un blocco navale lungo le coste del Nord Africa, magari con tanto di occupazione militare della Libia per porre fine al caos che vi regna.mDopotutto fu proprio per debellare le scorribande dei saraceni lungo le coste francesi, e stroncare il commercio degli schiavi bianchi , che nel 1830 la Francia occupò la regione nordafricana corrispondente all’attuale Algeria , dando inizio alla colonizzazione europea di quei territori. 

C’è chi giustifica l’emigrazione degli africani dicendo che sfuggono dalla miseria e che perciò noi abbiamo il dovere morale di accoglierli, ma se fosse vero che questa miseria – nel Continente più ricco al mondo di materie prime ! – è causata soprattutto dal neocolonialismo francese, allora tutti i governi, i partiti e i politici europei, assieme alle rispettive popolazioni, dovrebbero insorgere contro la causa principale del fenomeno migratorio che sta creando problemi sempre più grandi a tutti e che sta sgretolando l’Unione europea. Altro che prendersela con Salvini e con l’Italia!

E sarebbe pure ora che la stampa, anziché inondarci di patetiche storie personali di migranti per farci digerire il rospo dell’immigrazione di massa facendo leva sui buoni sentimenti , si ricordi di essere il “cane da guardia del potere” e cominci a far chiarezza su certe accuse, a fare pressione sulla Francia e se del caso a mettere i francesi davanti alle loro responsabilità. Troppo facile inneggiare alla “grandeur de la France” se la stessa è ottenuta a spese degli africani sfruttati e degli altri Paesi europei invasi dai migranti”.

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