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20.12.2018 - 16:000
Aggiornamento: 18:30

Bagarre a sinistra. "Un'unione col PC non proteggeva il nostro seggio". "Chiediamo maggiore correttezza!"

Righini afferma che i comunisti non avrebbero preso in considerazione un'allenza per il Parlamento, la replica: "A parte proclami propagandistici per tener buona la GISO e la base unitaria, non è mai stata portata avanti una trattativa concreta"

BELLINZONA – La polemica fra PS e PC non pare intenzionata a finire. Non solo le due parti non hanno trovato l’accordo per correre assieme per le prossime elezioni, ma non risparmiano neppure i botta e risposta con attacchi reciproci.

Igor Righini, interpellato da La Regione (vedi correlati) sul tema dell’unione fra Lega e UDC, sui comunisti aveva detto: “Insieme abbiamo valutato più di una possibile forma di collaborazione. Con il PC siamo stati chiari: abbiamo spiegato che il loro peso specifico in termini elettorali non avrebbe garantito la conferma del seggio socialista in governo e che anzi il PS avrebbe rischiato di perdere consensi perché il loro cavallo avrebbe fatto meno chilometri del nostro. Al che i comunisti hanno rifiutato qualsiasi tipo di collaborazione anche per l’elezione del Gran Consiglio, nonostante la nostra disponibilità a fare una lista comune per il parlamento. Seppur dispiaciuto, non ho niente da rimproverarmi”.

Scatenando l’arrabbiatura del PC, che ha replicato con una nota. “Se c’è qualcosa che non amiamo è la polemica sterile a sinistra, non ce n’è proprio bisogno in questo momento, ma non possiamo nemmeno lasciar correre certe affermazioni del Presidente del Partito Socialista Igor Righini uscite oggi in un’intervista su LaRegione. Righini ribadisce che il PC non è sufficientemente grande per costruire una lista comune al governo. Ne prendiamo atto: ci sembra un azzardo - anche solo aritmeticamente! - ma non possiamo far nulla per cambiare le idee dei vertici socialisti”, si legge.

A ferire è però il fatto che Righini abbia detto che sia stata rifiutata qualsiasi forma di collaborazione. “Si tratta di un’affermazione priva di fondamento, letteralmente falsa e di una scorrettezza grave, perché tenta di colpevolizzare il PC della confusione in cui versa in realtà il PS e che ha reso impossibile negoziare un accordo. Il PS, infatti, non è stato mai in grado in questi mesi di dirci quanti spazi erano disponibili sulla lista al parlamento per i candidati comunisti e in quali circondari”.

E il PC precisa: “Non si è mai aperta quindi una vera trattativa sul Gran Consiglio perché i dirigenti socialisti non sono mai stati in grado di portare dati certi e concreti su cui negoziare, ma sempre e solo dei forse e dei generici auspici! Inoltre discussioni di tipo programmatico non ne sono proprio mai avvenute. Il Partito Comunista ha insistito più volte sulla disponibilità di fare una lista unitaria della sinistra - senza mai escludere un’ipotesi di alleanza per il parlamento - ma il PS, se escludiamo i proclami propagandistici al loro Congresso di Arbedo per tenere buona la GISO (che giustamente chiedeva lumi sul mancato accordo) e la base unitaria, non ha saputo portare alcun elemento concreto in trattativa per favorire un’unità dignitosa per entrambi e di questo - lo ribadiamo - ce ne rammarichiamo”

“Chiediamo ai dirigenti del PS maggiore correttezza nelle relazioni con gli altri partiti della sinistra e maggiore trasparenza anche per i loro stessi militanti che sono stati tenuti all’oscuro dei reali contatti intercorsi fra i vertici del PS e quelli del PC”, termina la nota.

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