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04.01.2019 - 11:150

Tra chi sogna il raddoppio a chi vede sabbia negli occhi. Pareri sparsi sull'idea di Petralli

Albertini è entusiasta, per Galeazzi prima andrebbe risolto il problema dell'uscita a Sud poi "tutti in spiaggia con sedela e paleta", Bignasca contento che si parli di idee, Wicht pensa all'effetto Maldive di Milano

LUGANO – L’idea di trasformare il lungolago di Lugano, lanciata da Petralli, piace oppure no? C’è chi dice sì, chi tentenna, chi comunque trova positivo che ci siano idee nuove, chi aggiunge altra carne al fuoco e chi non è d’accordo.

Giovanni Albertini, consigliere comunale pipidino, che da tempo insiste per la valorizzazione del lungolago, accoglie con gioia la proposta, “trovo che sia una buona base di discussione per affrontare nel più breve tempo possibile l'agognata rivalorizzazione del lungolago di Lugano!”. E aggiunge altre idee: “Da subito vorrei delle fontane sul lago e una scalinata Degli Angioli a Mosaico per portare subito due attrazioni che attraggono e piacciono a cittadini e turisti. Poi vorrei raddoppiare il lungolago (prendendo metri al lago), creare delle zone spiaggia - zone Mojito - zone innovative con giochi d'acqua e postazioni relax con installazioni urbane stile Malgrate. Poi pedonalizzarlo ogni domenica creando delle Lugadomeniche attrattive e ricche di eventi, un appuntamento fisso per tutti. E chiuderlo dalle 19.30 in primavera- estate per mangiare in tutto relax senza lo smog delle macchine. Un lungolago pedonalizzato e rivalorizzato diventerà il simbolo di una nuova Città, la quale, dopo le ultime aggregazioni, cerca ancora un vero e proprio punto d’incontro e di unione tra tutti i suoi quartieri!”. Il traffico motorizzato dove andrebbe a finire? Le alternative potrebbero essere, emerge da un documento inviato, “una galleria subacquea o alternative finanziariamente sostenibili”, mentre spinge anche per “una valorizzazione delle sponde del Lago (terrazze, passerelle, altri progetti”.

Ironico invece il democentrista Tiziano Galeazzzi, che trova la proposta di difficile realizzazione perché prima vanno risolti problemi più impellenti, come il traffico. “Non c'è che dire sulla tempistica nel desiderare le spiagge estive con l'inverno appena iniziato eil botto di capodanno! Comunque le spiagge lasciamole al loro stato naturale e nel luogo a loro più appropriato. Non mi sembra che Lugano sia la tipologia di città-mare adeguata.... a meno che il lago diventi salato con il cambiamento climatico. Fantasie e sogni di Petralli a parte, nessuno ad oggi ha ancora spiegato pubblicamente come voglia risolvere l'uscita a Sud (direzione Paradiso-autostrada) di Lugano, nel caso di una chiusura del lungolago, sempre più rimarcata ultimamente dalla maggioranza del Municipio. È una domanda strategica per poter decidere che fare veramente del lungolago. Tunnel sotto il lago? Circonvallazione a Molino Nuovo? Raddoppio della Vedeggio Cassarate? Tunnel sotto il Civico? P&R e stop alle auto allo stadio? Metrò sotto la città? Che si fa? Dove le mettiamo le colonne d'auto nel centro cittadino? Credo sia piu importante questo che giocare alla sabbia in riva al lago: risolviamo prima i problemi principali....poi tutti in spiaggia con sedela e paleta”.

Anche da sinistra non c’è entusiasmo: l’ex capogruppo del PS Martino Rossi ritiene che l’idea sia un diversivo per coprire la non realizzazione di altri progetti. “Spiaggia artificiale di Lugano dal Lac alla Foce: non è un'idea cui dire sì o no di pancia. Ma non è forse un diversivo? Il lancio di nuove idee ambiziose quando non si è capaci di realizzare quelle di cui si discute da anni mi lascia perplesso. A quindici anni dal rilancio del progetto di assicurare agli abitanti e ai visitatori di Lugano la splendida passeggiata a lago nel parco di Villa Favorita, da collegare al magnifico sentiero di Gandria, non si è concretizzato nulla: al contrario, si è lasciata libertà a facoltosi privati di acquistare e costruire dentro quel parco, rendendo ancora più difficile renderlo fruibile ai comuni cittadini. Per questo la nuova idea di gettare sabbia nel lago per creare spiagge balneabili per soli 4 mesi all'anno (con una spesa di 50 - 100 milioni di fr.!) ci sembra legittimare l'interrogativo sul diversivo. Si vuole gettare sabbia nel lago, oppure negli occhi o...nel cervello dei luganesi?”.

Per Boris Bignasca, già il fatto che si lancino idee è positivo. “Finalmente a Lugano non si parla di tasse, moltiplicatore, chiusura di servizi, lastre del LAC che cadono... Finalmente si parla di idee e piccoli e grandi progetti. Progetti da approfondire, ma sicuramente interessanti. Ora il difficile sarà passare dalle parole ai fatti e dovremo metterci tutti di impegno: cittadini, imprese, consiglieri comunali, funzionari, municipali...Amo Lugano. Amo il Ticino. Difendiamo il passato. Lavoriamo per il futuro!”.

“Un’autentica delizia” sarebbe la spiaggia per il suo compagno di partito Omar Wicht. “A mio modo di vedere, se questo sogno potesse essere anche in parte realizzabile, Lugano rilancerebbe le sue “quotazioni in borsa” e diventerebbe tra le città più intriganti al mondo. Una spiaggia in pieno centro, cadrebbe all’occhio di tutti e ricordiamoci che, un buon biglietto da visita è una carta vincente. Una città come Lugano di questi tempi, ne ha sicuramente bisogno”, scrive in un’opinione pubblicata da tio,ch. “Pensate ai turisti di tutto il mondo, pensate alle “Maldive di Milano” in valle Verzasasca, che boom mediatico, la gente non aspetta altro”.

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