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28.01.2019 - 17:140

Parte anche MontagnaViva. "Dialetto come requisito per entrare nell'amministrazione pubblica"

Molte le idee presentate da Germano Mattei, che correrà per il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio (assieme a tre persone), prima fra tutti il Dipartimento della Montagna. "Collaboriamo con tutti"

BELLINZONA – Collaborazione con gli altri partiti, senza distinzioni, per temi puntuali, a difesa della montagna, come dice il nome stesso. Alle elezioni di aprile correrà anche MontagnaViva, con l’intenzione di confermare il seggio di Germano Mattei conquistato in Parlamento quattro anni fa.

Mattei sarà candidato anche per il Consiglio di Stato, per il Gran Consiglio ci saranno, oltre a lui, Patrick Balmelli di Broglio, Roberto Luraschi di Pregassona, Giovanni Martignoni di Bellinzona.

L’obiettivo che viene elencato per primo nel programma di legislatura è creare il Dipartimento Montagna, di cui Mattei parla da tempo.

Poi, una lunga serie di proposte, tutte nell’interesse delle zone periferiche e montuose, come mantenere le scuole, aggiungendo semmai allievi da altri comuni, fermare la decentralizzazione degli uffici cantonali nelle città, aiutare ritrovi di montagna con regole più permissive e salvare realmente i rustici. Oltre a farsi carico del problema rappresentato dai grandi predatori e della creazione della figura di un Pastore.

Si vogliono proteggere le zone SAC, aiutare chi lavora nel primario “analizzando le condizioni di disagio personale e spicologico degli operatori del settore e attuando la diminuzione dei carichi amministrativi e degli oneri per interessi e ammortamenti che opprimono gli investimenti agricoli”.

MontagnaViva vuole anche che “siano varate iniziative che difendano e promuovano il dialetto nelle scuole, nell’amministrazione e nella formazione degli adulti. Che sia promossa la richiesta della conoscenza del dialetto tra i requisiti richiesti nei bandi di concorsi per funzionari di ogni grado nell’amministrazione dello Stato”, oltre a istituire “l’Abbonamento Arcobaleno a tariffa unica: zona urbana = a zona montana”.

Non manca un occhio attento ai Comuni: “realizzare il Moltiplicatore comunale uniformato tra un minimo del 85% e un massimo del 100% e creare nel contempo un fondo di solidarietà e di compensazione alimentato con i proventi dei Comuni benestanti con un moltiplicatore inferiore all’80% uguale per tutti i Comuni”, come un’idea per i proventi della BN e non solo: “con i proventi del 50% del dividendo Banca Nazionale e con il 50% dei canoni d’acqua creare un fondo di solidarietà cantonale per sostenere sgravi fiscali e con l’adozione di misure mirate nella zona di montagna III e IV, finalizzate a favore i giovani sino ai 35 anni e per le famiglie con figli agli studi”.

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