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11.04.2019 - 11:580

David rinuncia al Parlamento, polemiche! Ma lui: "Avevo provato a cercare un altro lavoro"

Il co-coordinatore dei Verdi lavora alla IAS. In diversi lo accusano di aver imbrogliato, ben sapendo di non poter occupare il seggio. "Le possibilità non si sono concretizzate. Fossi stato single, avrei lasciato il lavoro, ma così..."

BELLINZONA – Un post che fa discutere, la prima rinuncia, che si potrebbe definire forzata, al Gran Consiglio. Si tratta di quella di Ronnie David, eletto per i Verdi, di cui è co-coordinatore: carica incompatibile con la sua professione.

Ecco ciò che ha scritto su Facebook:

“Mi avete sostenuto in tanti. E questo lo porterò nel cuore a lungo. La mia elezione in Gran Comsiglio è però un problema. Perché lavorando per un istituto del Cantone (IAS) la mia professione non è compatibile legalmente con il ruolo di Gran Consigliere. Un problema che ho cercato di risolvere negli scorsi mesi. Ma purtroppo senza successo. Avendo la responsabilità di una famiglia con due splendidi bimbi affamati non posso rinunciare alla fonte principale di sostentamento. Per questo motivo sono costretto a rinunciare alla carica e lasciare il posto ad Andrea Stephani che sicuramente saprà fare benissimo e portare avanti alla grande le idee dei Verdi. Mi dispiace se qualcuno sarà deluso da questa mia scelta, o peggio si senta ingannato. Sappiate solo che le mie ultime 48 ore non sono state affrontate a cuor leggero. Ho fatto del mio meglio per togliermi da questa situazione. In ogni caso Viva i Verdi!”.

Fra i commenti, molti utenti gli hanno scritto che comunque il suo lavoro proseguirà e l’importante è che i Verdi abbiano mantenuto i seggi. Ma d’altro canto in diversi lo hanno accusato di aver in qualche modo imbrogliato, convogliando su di sé voti serviti a riconfermare il seggio, che comunque già in partenza si sapeva che David difficilmente avrebbe potuto occupare la carica e che era noto che non vi era soluzione per il problema.

In realtà, il co-coordinatore del movimento ecologista ha spiegato a La Regione di aver addirittura cercato un altro posto di lavoro, per poter occupare il seggio in caso di elezione. “Nel frattempo mi ero messo alla ricerca di alternative sul piano professionale, che però non si sono concretizzate”, ha infatti spiegato. Dunque, la possibilità di risolvere la controversia c’era. “Ora, se fossi single potrei accettare la carica di granconsigliere, rinunciando quindi alla nomina statale, e cercare nel frattempo un altro posto di lavoro. Ma single non lo sono”.

Anche Anna Biscossa poteva trovarsi in una posizione complicata, essendo l’attuale direttrice del Centro professionale del verde di Mezzana. Per i professori, l’incompatibilità scatta se lavorano a una percentuale superiore al 50%. Ma qui subentra la futura… pensione. “A fine agosto andrò in pensione. Mi hanno assicurato che, di conseguenza, il problema dell’incompatibilità di funzione viene a cadere, dal momento in cui ai docenti che devono eventualmente ridurre il tempo di lavoro è concesso di portare a termine l’anno scolastico a tempo pieno. E procedere con l’adeguamento del contratto con la fine di agosto. Io, come detto, a quel punto concludo la mia carriera professionale”, ha spiegato.

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