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16.04.2019 - 09:000

Allargare il concetto di matrimonio? Per Romano e Regazzi "conta il tema fiscale"

I due Consiglieri Nazionali pipidini pongono l'attenzione sulla discriminazione fiscale. Romano: "Per me è il matrimonio è tra un uomo e una donna e ha lo stesso valore di un'unione civile. Sulla definizione deciderà il popolo"

BERNA – La decisione del Tribunale Federale di Losanna di far rivotare in merito all’iniziativa del PPD sulla fiscalità delle coppie sposate permette anche di adattare, volendo, il significato di matrimonio, estendendolo anche alle coppie omosessuali.

Cosa ne pensano i Consiglieri Nazionali pipidini e ticinesi? Il TG della RSI li ha intervistati.
“Il matrimonio resta, ed è così per legge, tra un uomo e una donna, riconoscendo pari diritti alle unione domestiche. Si voterà su ‘Matrimonio per tutti’, personalmente non sono d’accordo ma sarà il popolo svizzero a decidere la definizione di matrimonio”, spiega Marco Romano. 

Per cui però il tema della votazione non è strettamente legato: “Quella del PPD è una definizione fiscale che vuole togliere una discriminazione: non è possibile che una coppia, eterosessuale o omosessuale, paghi più tasse rispetto a quando era ‘solo’ formata da concubini”.

Stessa idea per Fabio Regazzi, che sulle coppie omosessuali non si esprime. “Mi auguro che si possa affrontare il tema centrale, quello della discriminazione delle coppie sposate rispetto a quelle non sposate. Nell’ambito dell’esame delle Camere si può immaginare un controprogetto, il tema centrale non è la definizione di matrimonio bensì la fiscalità”. 

 

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