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23.05.2019 - 14:000

I Verdi non ci stanno. "L'aeroporto è moribondo, il giochino di una città che deve decidere cosa fare da grande"

"È ora di abbassare le ali su questo capitolo" chiede il movimento ecologista. *Si andrebbe tra l'altro a sovvenzionare il settore dei trasporti che più di ogni altro è responsabile delle emissioni gas... Una voragine di 36 milioni in 13 anni"

LUGANO – Si parla tanto di emergenza climatica, eppure in Ticino si discute su come rilanciare l’aeroporto di Lugano, peraltro ritenuto ormai un paziente moribondo su cui si sta insistendo con accanimento terapeutico. I Verdi non le mandano a dire riguardo le ultime notizie sull’aeroporto.

“L'emergenza climatica, è ormai noto, ci impone di ridurre la nostra impronta ecologica. Il comune di Lugano e il Cantone prevedono invece di investire ulteriori soldi pubblici nell’aeroporto di Agno, sovvenzionando massicciamente quel settore dei trasporti che più di ogni altro è responsabile delle emissioni di gas a effetto serra in barba alle richieste dei giovani (e della comunità scientifica tutta) durante gli scioperi per il clima”, esordiscono.

Ma non vi è solo l’ambiente, nonostante per loro sia tra le questioni prioritarie. “I Verdi del Ticino auspicano la presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica e di tutti gli attori coinvolti che, finanziariamente, lo scalo ticinese è una voragine golosa: ben 36 milioni negli ultimi 13 anni. Purtroppo ancora oggi, nonostante le generose iniezioni di capitale, si vedono all’orizzonte poche soluzioni e molti problemi”, constatano. Infatti, a loro avviso, “l’aeroporto di Lugano Agno è da tempo il giocattolino esclusivo di una città che purtroppo deve ancora decidere cosa farà da grande. Riconoscere il problema e ammettere che lo scalo ticinese è ormai avviato sul viale del tramonto è il primo passo necessario. Eppure oggi a Bellinzona si discute ancora del futuro dell’aeroporto e della possibilità che il cantone aumenti la propria quota in Lugano Airport SA”.

Su cosa fare, non hanno dubbi. “Senza tergiversare città e cantone devono iniziare a pensare a nuove ipotesi pianificatore per il comparto e dei terreni pregiati che si libereranno dopo la chiusura di Lugano Agno, evitando l’assalto alla diligenza da parte dei soliti noti. Il comparto può essere rivalutato per dare risposta a bisogni pianificatori del luganese per i prossimi decenni, con indotti finanziari e non solo, certamente maggiori rispetto a quello che genera LASA oggi. In mancanza di valide alternative, come già suggerito ironicamente in passato, si potrebbe pensare un bel campo di patate di produzione biologica, che almeno assicurerebbe un modesto rendimento agricolo a fronte di spese milionarie”.

“L’aeroporto di Lugano-Agno è moribondo ed è inutile accanirsi in tentativi di rianimazione”, insistono i Verdi. “Meglio voltare pagina investendo tempo, energie e risorse finanziarie in altri progetti più lungimiranti. Non dimentichiamo che con l’avvento di Alptransit volare tra Lugano e Zurigo diventa anche poco conveniente (sia finanziariamente che in ordine di tempo), che la Swiss ha già diminuito la capacità sulla tratta Lugano-Zurigo e che le FFS riflettono su un collegamento ferroviario Lugano-Kloten. Tra qualche mese per spostarsi da centro a centro delle due città ci vorrà poco meno di due ore di viaggio in treno. È ora di abbassare definitivamente le ali su questo capitolo di storia, il nostro cantone non ha più bisogno di questo tipo di mobilità”.

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