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13.06.2019 - 16:040

"Siamo fra gli Stati dall'aiuto sociale facile. E il 40% degli jihadisti vive con l'assistenza, facciamo qualcosa!"

Quadri, assieme a Pantani, lancia una mozione affinchè "il Consiglio Federale formuli delle proposte di modifiche legislative per rendere più difficile l'aiuto sociale ai migranti"

BERNA – I radicalizzati in Svizzera sono principalmente immigrati di seconda generazione, nella fascia compresa tra i 18 e i 35 anni, con un basso livello di istruzione. Ciò che colpisce è che il 40% di loro, ovvero più di un terzo, sono a beneficio di prestazioni assistenziali!

Un dato che ovviamente sconcerta e preoccupa Lorenzo Quadri e Roberta Pantani. “Esso conferma, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, che, tra i troppi migranti economici che giungono nel nostro Paese, si nascondono jihadisti, oltre che delinquenti comuni. Da tempo gli esperti ammoniscono che, a livello internazionale, la facilità d’accesso degli immigrati agli aiuti sociali costituisce un fattore di rischio per quanto attiene all’arrivo nei singoli Paesi europei di miliziani dell’Isis e di analoghe associazioni criminali”, spiegano i due in una mozione (lanciata da Quadri e cofirmata da Pantani).

“Gli Stati dall’ “aiuto sociale facile” agli stranieri, tra i quali figura la Svizzera, diventano particolarmente attrattivi come meta e residenza per jihadisti. I quali, mantenuti dall’ente pubblico, senza bisogno di lavorare, possono dedicare il proprio tempo alla radicalizzazione ed al reclutamento”, scrivono.

E dunque nella loro mozione chiedono “al Consiglio federale di formulare delle proposte di modifiche legislative affinché l’accesso dei migranti all’aiuto sociale venga reso più difficile, onde diminuire l’attrattività del nostro paese per islamisti, jihadisti, radicalizzatorie figure analoghe”.

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