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28.11.2019 - 14:350

Bertoli bacchetta il PLR: "Dire che il salario minimo favorisce i frontalieri vuol dire non aver capito la sua funzione"

Il Ministro non nomina direttamente i liberali, ma la sua stoccata è rivolta a loro, che ieri hanno annunciato un emendamento al rapporto. Che riceve comunque una critica: "Ci si può chiedere se non si poteva fare uno sforzo maggiore verso l'alto"

BELLINZONA – Manuele Bertoli interviene nell’affair salario minimo. L’inedita maggioranza formata da PPD, PS, Verdi e Lega ha firmato un rapporto in Commissione della Gestione che mira a portare a una forchetta tra il 19.75 e il 20,25 franchi orari il minimo, ma in un arco di alcuni anni, partendo da una fascia compresa tra 19 e 19,50 franchi all’ora.

Cifre che hanno fatto discutere. Il PS, particolarmente toccato dalle polemiche, si è giustificato dicendo di aver scelto di aderire al rapporto pensando a chi guadagna 12-13 franchi orari. I commissari liberali non avevano firmato e ieri il gruppo ha fatto sapere di voler presentare un emendamento pro-residenti (una sorta di Prima i nostri in salsa liberale?) perché quanto proposto favorisce i frontalieri.

Pur senza citare il PLR, il Consigliere di Stato scrive: “Si può discutere sul quantum del nuovo salario minimo, soprattutto ci si può chiedere se uno sforzo maggiore verso l’alto non poteva essere fatto dalla Commissione parlamentare. Ma contestarlo perché favorirà essenzialmente i frontalieri significa non aver capito la sua funzione, che è proprio quella di evitare che chi può o deve accontentarsi di poco vivendo all’estero, i frontalieri, lo faccia davvero, impedendo in sostanza ai lavoratori residenti di poter accedere ad una serie di lavori”.

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