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14.08.2015 - 19:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Angelo Renzetti, «se rubiamo in due, siamo entrambi colpevoli»

Il presidente del Lugano commenta le 12 giornate di squalifica a Djuric e Rossini. «Peggio dare un premio a vincere o andare una settimana in vacanza come il Wohlen?»

LUGANO - Era il 4 giugno, il Lugano stava vivendo la sbornia per la promozione in Super League, quando, come un fulmine a ciel sereno, era arrivata la notizia di un’indagine da parte della Swiss Football League. Alcuni calciatori avrebbero infatti promesso un premio a vincere in denaro ai colleghi dello Sciaffusa, avversari del Servette che era in lotta coi bianconeri per il primo posto (evento avvenuto, infatti i gialloneri avevano sconfitto i ginevrini). Le voci nei giorni seguenti poi si erano rincorse. A intercettare la busta sarebbe stato il presidente sciaffusano Aniello Fontana, che aveva denunciato il fatto, e ben presto si erano fatti i nomi di Igor Djuric e Patrick Rossini. La sentenza si è fatta attendere, e dopo vari rinvii questa mattina è stata resa nota, un’autentica stangata: 12 turni di squalifica per i due oltre ad 8mila franchi di multa. Multati anche Facchinetti e Dosa Santos dello Sciaffusa, presunti contatti dei due bianconeri, scagionati invece Tadic e Tranquillo e ammonito il tecnico Jacobacci per non aver segnalato i fatti. Djuric e Rossini hanno deciso di inoltrare ricorso, il che significa che dovranno scontare una giornata di stop mentre le altre saranno sospese in attesa di un ulteriore giudizio. «Non posso dichiarare molto, dato che abbiamo deciso di fare ricorso», ci ha detto il presidente del Lugano Angelo Renzetti, sollecitato sul tema. «Però anche chi non è un giurista o un avvocato può vedere che chi ha emesso questa sentenza non ha capito molto». Gli abbiamo dunque chiesto di spiegarci il motivo. «Prima di tutto, se io e lei rubiamo, siamo colpevoli tutti e due, vero?» Dunque, secondo Renzetti, in questo caso sarebbero dovuti essere squalificati anche i calciatori dello Sciaffusa. «Inoltre, non c’è manipolazione del risultato – prosegue, puntando poi il dito sul Wohlen, che prima di perdere dal Servette era stato in ritiro in Spagna, a suo avviso un comportamento antisportivo. – I miei ragazzi hanno visto che una settimana prima il Wohlen aveva trascorso una vacanza a Ibiza, non interessandosi alle partite che doveva ancora giocare: questo è manipolare i risultati! I nostri giocatori si aspettavano che i loro amici dello Sciaffusa invece si dessero da fare». Ma quindi, il famoso premio c’è stato? «Non lo so, sento dire quello che sentite tutti. Ma - incalza Angelo Renzetti - al di là del premio, è peggio qualcuno che si comporta come il Wohlen o qualcuno che dà un incentivo a vincere?» Al presidente dello Sciaffusa, che ha denunciato il caso, non ha messaggi da rivolgere. «Non entro in questa dinamica». Infine, afferma che «né il regolamento né la sua applicazione sono chiari».
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