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27.10.2015 - 09:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Hans Kossmann, «Ambrì, sei da playoff. Ho trovato un gruppo unito»

Il nuovo allenatore ha avuto i primi contatti con la squadra. Pellettier spiega come si sia rotto qualcosa dopo i playoff, con la volontà di volare troppo in alto. E il ruolo di direttore sportivo? «È cambiato il sostegno della società»

AMBRÌ - In pochi giorni, entrambe le ticinesi di hockey hanno voltato pagina. Il Lugano lo ha fatto in tempo per vincere il derby, che per contro è stato fatale a Serge Pellettier. L'Ambrì lo ha esonerato, e al suo posto è stato immediatamente annunciato il suo sostituto, Hans Kossmann. Si è definito un tecnico innamorato della vittoria, e le impressioni del primo giorno sono positive. «Sapevo che avrei trovato un gruppo sano, unito, con dei leader. Questa è la base per andare avanti. Ad Ambrì non c’è niente di rotto. È lo spogliatoio a decidere se devi vincere o perdere». Su ciò che intende fare per le prime partite, al Corriere del Ticino ha spiegato che «non voglio stravolgere tutto. Per farlo ci vorrebbe più tempo. Da qui alla pausa per la Nazionale introdurremo soltanto dei piccoli correttivi, poi, durante la sosta, potremo lavorare più in profondità. Darò importanza alla velocità: nell’hockey moderno è irrinunciabile. Più il gioco diventa rapido e più deve essere semplice, diretto. Inoltre voglio che il tempo passato insieme sia sempre piacevole e rinfrescante: l’hockey deve restare un gioco, nonostante le pressioni a cui i professionisti sono sottoposti». Un gruppo unito, quindi, come punto di partenza. Piccoli passi, dunque, per una squadra che vede potenzialmente da playoff. Monnet, Lauper e Birbaum, già allenati, possono essere un problema? Kossman è convinto di no, «non ho mai avuto problemi personali con loro, non ci siamo mai scontrati faccia a faccia. Quando le cose non funzionano, capita che qualcuno sia scontento. Ho già parlato con loro tre, siamo professionisti e non ci saranno complicazioni». Ha chiesto esplicitamente la conferma di Scandella, da molti dato in partenza, come vice. «Ritengo che sia l’assistente ideale, conosce la lega e l’ambiente, ha grande passione. Lo conosco da anni e tutti quelli che lo hanno incontrato ne parlano bene». Il suo esordio è previsto in Coppa domani a La Chaux-de-Fonds. Qualcuno era rimasto sorpreso dalla rapidità con cui l'Ambrì aveva comunicato il nome del nuovo tecnico (a Lugano si sta ancora aspettando), ma Zanatta ha svelato un retroscena: quello di Kossmann non è un nome nuovo sulla lista leventinese, era già stato contattato a marzo. Serge Pellettier dal canto suo si è detto sorpreso da un esonero inaspettato. «Se ripenso agli ultimi tre anni, qualcosa di buono credo di averlo fatto. Quando sono arrivato nel 2012, l’Ambrì aveva perso 21 delle ultime 24 partite. C’erano state serate con 2'000 spettatori. La stagione seguente abbiamo riportato la squadra ai playoff dopo un’eternità. A dicembre eravamo primi in classifica. Gli errori, tutti insieme, li abbiamo commessi in seguito. Dopo i playoff, qualcosa si è rotto nel meccanismo. Ricordo la conferenza stampa di presentazione ad Andermatt, nel settembre del 2014. Qualcuno parlava addirittura di semifinale. Credo che l’entusiasmo abbia preso il sopravvento sul realismo e non siamo stati in grado di gestire la situazione». E perdere il ruolo di direttore sportivo per Ivano Zanatta? «È cambiato l’atteggiamento della dirigenza nei miei confronti, non mi guardavano più con gli stessi occhi. Con Ivano ho lavorato bene, ma i vertici non mi hanno più parlato. Il sostegno ricevuto non è stato minimamente paragonabile a quello delle stagioni precedenti». Lui, ormai, alla Valascia, è il passato, il futuro inizia domani.
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