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12.12.2015 - 17:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Lurati, «bilancio appena sufficiente. Ma il Chiasso di Camolese si vedrà in primavera»

Il presidente del Chiasso commenta la prima parte di stagione, parlando del tecnico, dell'addio di Schällibaum, della nuova dirigenza e di Croci-Torti

CHIASSO - Una prima parte di stagione in chiaroscuro, con la partenza a mille, quasi tale da poter far sognare. Poi, il ritorno coi piedi per terra, l'addio di Schällibaum, e un periodo da incubo. Il presidente Davide Lurati traccia un bilancio della metà di torneo andato in archivio per il suo Chiasso.Presidente, diamo un voto alla prima parte di campionato dei rossoblù?«Dal punto di vista dei risultati, nel primo girone abbiamo fatto 15 punti ed eravamo primi in classifica: a questa fase darei un voto 6. Nella seconda parte abbiamo conquistato 6 punti, con 12 partite senza vittoria, dunque do una chiara insufficienza. La media risulta poco sopra la sufficienza».La partenza lampo da cosa è dipesa, secondo lei: slancio dato dalla passata stagione, preparazione ad hoc, un po' di fortuna?«Siamo partiti un po' avvantaggiati avendo dato continuità con il mister e l'ossatura dello scorso torneo, partendo di slancio. Altre squadre erano incomplete e siamo stati bravi a approfittarne, per un mese e mezzo vincendo e stando primi la squadra e il gruppo erano sempre più forti anche psicologicamente. Poi man mano le avversarie hanno cominciato a rafforzarsi, noi abbiamo iniziato a non più vincere, e dal punto di vista mentale e fisico siamo calati. Da lì poi non ottenendo più quei risultati si è creata una spirale negativa, poi culminata con quanto successo con Schällibaum che, checché se ne dica, a destabilizzato un po' lo spogliatoio».La partenza di Schällibaum verso Aarau ha cambiato qualcosa all'interno del Chiasso, vero?«Il gruppo è rimasto compatto, ma quando un equipaggio perde il suo capitano, il suo leader, si sente orfano e non è mai facile. Da una parte devo fare i complimenti ai ragazzi per come hanno reagito, il gruppo è rimasto tale, ma sul campo abbiamo visto che la metabolizzazione di questo, oltre al calo in atto, non è stata facile».Ad un mese e mezzo, è ancora convinto che Camolese sia la scelta giusta?«Sì. Il suo curriculum non si discute, non ha esperienza del campionato svizzero ma è una persona molto franca, con le idee chiare. Questo mese e mezzo gli serviva per conoscere la realtà di Chiasso, la sua squadra, i suoi giocatori, e presentare a noi della società un suo bilancio. Non si poteva pretendere che stravolgesse la squadra e facesse sei vittorie su sei. Il suo vero Chiasso si vedrà in primavera».Galante è attivo sul fronte calciomercato, cosa farete?«Dobbiamo fare qualcosa in attacco, aggiungendo un'altra punta a Cortelezzi e Ciarrocchi. Possiamo operare tre acquisti per il contingente e vedremo di calibrare bene: la difesa è ben coperta, quindi diciamo dalla cintola in su. Uscite? Troppo presto per dirlo, spesso entrate e uscite sono legate».È passato un anno dall'insediamento in società di Persichino e Cogliandro, possiamo tracciare un primo bilancio?«Assolutamente positivo. Questo è l'anno 1 della nuova proprietà, hanno investito, anche di più rispetto agli scorsi anni, ed è una prova che tengono al Chiasso. Si andrà in ritiro a Coverciano, un'ulteriore dimostrazione che come società si vuole dare una certa linea aziendale e professionale. Chi investe chiaramente si aspetta un ritorno, in questo caso dal punto di vista sportivo, e faremo di tutto per far sì che si riesca a fare un girone di ritorno un po' più positivo, guardandoci anche alle spalle con realismo».Il ritorno di Croci-Torti vuol recuperare l'anima ticinese che in molti vi accusano di aver perso?«Con Mattia torna una delle nostre bandiere, il messaggio che la società vuole dare è quello di andare a recuperare una persona da sempre vicina a noi che non potrà che farci bene, rafforzando l'anima locale. Come Club manager si relazionerà con tutti gli altri responsabili del club, dal presidente al direttore generale per far sì che ci sia un collante unico all'interno della società».
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