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21.03.2016 - 06:000
Aggiornamento: 04.04.2021 - 17:54

Lara Gut regina delle nevi. Ma il difficile arriva ora

La ticinese è un personaggio discusso, che divide il pubblico. Ha vinto, ma le avversarie più forti hanno alzato bandiera bianca, ultima Lindsey Vonn

ST MORITZ - L'aveva già vinta da un po', ma oggi l'ha potuta sollevare e ammirare: Lara Gut a St Moritz ha sollevato la coppa di cristallo, trofeo per aver vinto la generale di sci femminile, dopo quella del Super G. Il bilancio parla di sei vittorie e tredici podi in stagione, in quattro discipline diverse per un'atleta polivalente, che nella classifica generale del gigante, per esempio, si è classificata terza. Il Ticino festeggia, 28 anni dopo Michela Figini, lo fa anche la Svizzera, 21 anni dopo il trionfo di Vreni Schenider. Lo fanno con la consapevolezza del peso del risultato per tutto il movimento, però senza scordare qualche polemica, per i primi il domicilio portato a Svitto dalla sciatrice (che il suo comune, Comano, ha invitato per festeggiarla adeguatamente con la popolazione) e i secondi per la voglia di indipendenza più volte mostrata dalla Gut e dalla sua famiglia, che la segue come un'ombra. Nessuno è profeta in patria, si sa, comunque Lara Gut, che innegabilmente è talentuosa e, dopo i risultati già brillanti per la sua giovane età, è destinata ad una grande carriera, divide nettamente il suo cantone: c'è chi la ama e la segue fedele ad ogni gara, c'è chi proprio non riesce a trovarla simpatica, e non perde occasioni per gioire delle sue sconfitte e rinfacciarle, appunto, il domicilio, la pubblicità per una nota marca di cioccolato, l'aver recitato in un film, tanto per citare alcuni motivi. Ognuno può pensarla come preferisce, la Gut è comunque una ragazza che non ha peli sulla lingua, caratteristica che la vede autentica e tagliente quando lo ritiene necessario. Da ragazza degli anni 2000, sa usare i social network, siano per postare una foto sexy o siano per farsi vedere a San Siro: è stata ospite sia di Ambrì che di Lugano. Tutti sanno chi è, e come i personaggi destinati ad essere "qualcuno", ogni pettegolezzo, ogni ipotetico flirt, ogni voce, si ingigantisce nella gara d chi ritwitta e commenta di più: basti pensare al Blick che si è scatenato opponendola a una gara di simpatia con la collega Wendy Holdener (vinto da quest'ultima) o a chi discerne sulla bellezza sua e di Lindsey Vonn. Già, la Vonn. Perché tutti sanno chi è Lara Gut, ma non tutti conoscono il suo sport. Lo seguono, in un fenomeno di massa, trascinante come solo quando c'è un campione controverso. In molti, magari, ignorano che questa Coppa ha certamente il suo valore ma che la vera prova del nove per ticinese arriverà in seguito. Perché? Semplicemente, perché non ci sono state avversarie: Tina Maze si è presa un anno sabbatico, Anna Fenninger e Mikaela Shiffrin si sono infortunate, e sono rimaste solamente le bionde Lara e Lindsey, un'altra che in quanto all'essere personaggio dice la sua (celeberrima la sua storia d'amore con Tiger Woods). Alla fine, una caduta ha fatto gettare bandiera bianca anche all'americana, causando un battibecco a distanza fra le due, dopo che la Gut aveva dato alla collega dell'attrice. E per la ticinese è diventata una sfida contro nessuno: solo lei, insomma, poteva perdere, e sarebbe stato al limite dell'hakiri. Il Ticino torna ai vertici dello sci, dunque, di uno sport che sempre più sta diventando, anche, glamour per tutti. Dall'anno prossimo, la Gut sarà quella da battere, e contemporaneamente colei che dovrà dimostrare che a questa coppa non è arrivata solo perché è stata l'ultima a rimanere in pista.

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