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20.04.2017 - 15:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Fermi tutti! "Le prossime settimane ci diranno se la Nuova Valascia è sostenibile finanziariamente, altrimenti andrà ripensata"

Dopo la difficile salvezza, ora per l'Ambrì si pone il problema della pista: Lombardi ha ammesso che forse il progetto costa troppo. E eventualmente non sarebbe escluso un impianto lontano dalla Leventina

AMBRÌ – La Nuova Valasca, tassello fondamentale per il futuro dell’Ambrì, è in pericolo? Mentre la squadra lottava per non retrocedere, una delle preoccupazioni era anche questa: niente salvezza, niente pista. E di conseguenza, come un gatto che si morde la coda, senza pista nessuna possibilità di risalire in LNA, e dunque futuro compromesso.

La compagine biancoblu si è salvata, non senza difficoltà, ma questa mattina sono arrivate delle parole che certamente hanno fatto gelare il sangue a più di un tifoso.

“Dalla nostra valutazione iniziale di 35 milioni siamo arrivati ad un progetto di 70 milioni, con due piste, una palestra ed una sala conferenze. A quel punto io ho detto che era una follia e che bisognava fermare tutto. Abbiamo dunque rifatto una seconda domanda di costruzione e siamo scesi ai 50 milioni attuali, compreso il rifugio di protezione civile che viene sovvenzionato a parte. Però è ancora tanto. E le prossime settimane ci diranno se il progetto è sostenibile finanziariamente, dunque se riusciamo a trovare i finanziamenti. Altrimenti dovremo farci un’altra pensata”.

A pronunciarle è stato il presidente dei leventinesi, Filippo Lombardi, nel corso della trasmissione Modem.
Dunque? Nulla è perduto, assolutamente. Il calendario ora prevede incontri con finanziatori, Comune e Cantone, poi dopo l’assemblea del 29 aprile si saprà qualcosa in più. Ma il progetto di Mario Botta, a cui, fa notare Lombardi, è stato il Comune di Quinto e non lui stesso ad assegnare il compito di progettare la nuova pista, potrebbe rimanere un sogno.

Qualche giorno fa, Stefano Artioli di Artisa aveva proposto una pista a Castione, a suo avviso più sostenibile, perché sfruttabile sette giorni su sette e non solo quando si gioca. Lombardi aveva ribattto difendendo l’idea dell’impianto in Leventina, ma anche questo potrebbe essere rimesso in discussione. Il cuore dice Leventina, ovviamente, ma se un domani l’alternativa ad una pista altrove fosse, giocoforza, la retrocessione forzata, “la domanda alla base andrebbe posta”
.
Insomma, il futuro dell’Ambrì torna a tingersi di... grigio. Non di nero perchè nessuno ha detto che la Nuova Valascia non si farà ma che semmai andrà ripensata, però in questo periodo i tifosi biancoblu non possono mai stare sereni.

Nella foto, la pista attuale
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