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31.05.2018 - 11:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Non si risolvono i problemi all'interno dello stadio, se ne creano fuori". Il Lugano calcio dice no a Gobbi, il Chiasso pronto a rinunciare alla licenza. E i due di hockey...

I club sportivi più importanti hanno ricevuto la missiva con le proposte anti violenza del Ministro e hanno replicato. Per Ambrì e Lugano, ci sarebbero problemi di tempistica, di costi e di privacy. Drastiche le due società calcistiche, Campana: "inefficaci. Si farebbero passare tutti i tifosi per delinquenti"

BELLINZONA – Se i tifosi dell’Ambrì sono sul piede di guerra e minacciano addirittura di sciogliere la curva, non sostenendo più la squadra, nemmeno le società stanno dalla parte di Gobbi. Anzi.

Il Lugano, per il tramite del direttore generale, boccia le idee per la sicurezza, ritenendo che creerebbero più problemi che altro, il Chiasso si dice disposto piuttosto a rinunciare alla licenza per il prossimo torneo. E anche Ambrî e Lugano non le mandano a dire.

Il Ministro vorrebbe introdurre dei controlli alle persone che accedono al settore ospiti a Cornaredo (non si parla del Riva IV ma si presume che per analogia…) e a tutte coloro che entrano nelle piste.
Le proposte sono state inviate ai club, che hanno risposto a stretto giro di posta, non certo come sperava Gobbi.

I due club di hockey hanno evidenziato problemi di tempistica, di costi e di privacy.

Per quanto concerne le società calcistica, a TeleTicino, il presidente del Chiasso Cattaneo ha prospettato la possibilità di rinunciare alla licenza a causa dei costi eccessivi. E il direttore generale del Lugano Michele Campana ha parlato di misure inefficaci. . “Si cerca di far passare tutti come delinquenti verificando la loro identità: va solo a aumentare la rabbia dei tifosi e danneggiando club e forse anche forze dell’ordine”, ha detto. “Le tifoserie si coalizzerebbero probabilmente contro le Polizie, rinunciando ad accedere agli stadi ma seguendo comunque le loro squadre in trasferta. Non si risolvono i problemi fuori dallo stadio e si rischia di crearne fuori”.

Netta bocciatura, dunque. Il mondo dello sport, dal tifo alla società, dà cartellino rosso (o penalità di partita, a seconda delle passioni…) al Ministro. Palla (o disco) di nuovo a lui. Certo che le forti critiche, la possibilità che il Chiasso rinunci al torneo e che l’Ambrì perda la curva sono questioni che sarebbe improponibile sottovalutare.
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