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Cronaca
10.11.2015 - 08:570
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Brunner punta su Gobbi. «Rappresenta tutto ciò che il popolo ha scelto votando UDC»

Il presidente dell'UDC nazionale afferma che «per il Ticino la costellazione è favorevole». Aveva parlato anche di fusione fra Lega e UDC, ma Antonella Bignasca e Pinoja frenano. «Uno è un movimento e l'altro è un partito, per ora non è un tema»

BERNA - È ora che il Ticino abbia un rappresentante in Consiglio federale: il momento è favorevole e le pressioni, anche di altri partiti, ci sono state. E Norman Gobbi rappresenta la maggioranza dei ticinesi e il pensiero dominante nell'UDC. Toni Brunner, presidente dell'UDC svizzero, intervistato dal Corriere del Ticino, pare puntare sull'attuale Consigliere di Stato ticinese. «A Berna era membro del nostro gruppo e posso dire che era assolutamente sulla nostra linea. Inoltre mi ha subito colpito per la capacità di creare contatti e anche di ascoltare e accettare, essere insomma collegiale. Gobbi rappresenterebbe anche quello che il popolo ha espresso lo scorso 18 ottobre appoggiando l’UDC in tutta la Svizzera. Come gestire l’immigrazione, l’applicazione del 9 febbraio, l’asilo, cosa fare con l’accordo Schengen/Dublino che è praticamente morto: per tutte queste questioni aperte Gobbi potrebbe portare in Governo la sensibilità di gran parte della popolazione, e anche della maggioranza dei ticinesi»: cosi ha elogiato Norman Gobbi. E l'idea del ticket trilingue piace sempre di più. «Tre candidati si giustificano se rappresentano le regioni linguistiche, altrimenti mi limiterei anch’io a due. Il triplo ticket sarebbe un’offerta attrattiva per l’Assemblea federale, perché allora la questione ticinese potrebbe essere davvero tematizzata. Sia la Svizzera tedesca che il Ticino al momento avrebbero maggiore diritto a un seggio. Ma regolarmente ci si rimprovera perché non proponiamo ministri di altre regioni linguistiche (anche se pure gli altri partiti non l’hanno sempre fatto). Ora l’abbiamo fatto, e abbiamo voluto aprire la corsa a tutta la Svizzera senza porre alcun limite. È chiaro che al momento la costellazione è particolarmente positiva per il Ticino. Berna è un po’ bloccata, Zurigo anche e la Romandia ha già due seggi». Verrà proposto, prosegue Brunner, anche un candidato della Svizzera orientale, ma non sarà lui, che vuole continuare a fare il presidente del suo partito. A chi afferma che la candidatura di Gobbi serva solo a "trainare" quella di Ghiggia agli Stati, Brunner ribatte che è esattamente il contrario. E infine non si dice contrario a una fusione fra Lega e UDC, che al momento lavorano bene assieme e hanno progetti in comune, in vista anche delle comunali. Su quest'ultimo punto, in Ticino i tempi non sembrano ancora maturi. A La Regione, Antonella Bignasca, figlia di Attilio, ha affermato che «per il momento la fusione non è un tema. Tuttavia, in luglio si è firmato un accordo a largo respiro con l’Udc. Un accordo che vale a livello federale, cantonale e comunale. Se i temi sono simili, al nostro interno abbiamo sensibilità diverse. E soprattutto siamo un movimento. Un movimento che non ha intenzione di diventare un partito». Concorda, sul fronte UDC, il presidente Gabriele Pinoja. «Non è oggi materialmente possibile: loro sono un movimento, noi siamo un partito con una struttura ben definita: direttiva, comitato e congresso. D’altronde mi sembra che neppure la Lega sia intenzionata a fare una fusione. E poi mantenendo in Ticino le due formazioni non abbiamo che da guadagnarci, credo. Sull’ottanta per cento dei temi la pensiamo comunque alla stessa maniera. Sul restante venti le opinioni non collimano. In questo venti per cento rientrano alcuni argomenti legati alla socialità: penso alla cassa malati unica e alla tredicesima AVS, che noi non condividiamo». Se si passasse al sistema maggioritario, i presupposti potrebbero essere diversi.
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