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Cronaca
09.12.2015 - 11:050
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

PS e Verdi, «il seggio non deve andare all'UDC»

Prima della votazione, hanno parlato i capigruppo dei vari partiti. Non piace la clausola di esclusione di un eventuale eletto che non sia candidato ufficiale

BERNA - Prima dell'attesissimo voto, prendono la parola i capigruppo dei partiti. Il primo è l'UDC Adrian Amstutz, che ribadisce come il suo partito abbia scelto tre opzioni, ovvero Aeschi, Gobbi e Parmelin. Ha parlato di concordanza, chiedendo che essa sia ripristinata. Si è rivolto in particolar modo al PS, chiedendo di votare un UDC, come loro hanno votato per i rappresentanti degli altri movimenti, seppur non sempre condividano le idee.Ignazio Cassis per il PLR ha detto che ciò che più conta è tornare alla concordanza, e invita l'UDC a fare passi in tal senso. Verrà votato un candidato fra quelli del tricket. Ha infine criticato la clausola che espelle un eventuale eletto se non fa parte dei candidati ufficiali dal partito.Filippo Lombardi, capogruppo PPD, a sua volta ha esortato l'UDC a riprendere la collaborazione costruttiva ed ad assumersi le sue responsabilità, una volta ottenuto il secondo seggio. Serviranno parole e non solo fatti nel rispetto della concordanza. I tre candidati sono validi, ma la clausola non piace, e non sarà più accettata. Il PBD, partito dell'uscente, vuole qualcuno che rispetti la collegialità e lavori per il paese e non solo per il suo partito. Ha lodato Widmer-Schlumpf, dicendo che chiunque verrà eletto dovrà riuscire a ottenere quanto meno i suoi stessi risultati, e poi, passando ai tre candidati, ha affermato che il suo partito non ha scelto un candidato in particolare: il prescelto sarà comunque uno di loro. a sua volta ha mostrato fastidio per la clausola. Per i Verdi Liberali e Tiana Moser il nuovo Consigliere Federale dovrà avere un orientamento verso il futuro. È sempre stato riconosciuto il diritto dell'UC al secondo seggio. È stato ribadito il sostegno a Norman Gobbi, che si è distinto in modo favorevole nelle audizioni: oltretutto il Ticino avrebbe diritto a un seggio. Per alcuni del gruppo il fatto di appartenere alla Lega è però un problema. Anche lei ha attaccato la clausola, definendola non degna di un partito di governo, e gli ha chiesto di abrogarla. Il socialista Roger Nordmann ha sottolineato che il seggio vacanze spetta al centro. Dato che negli ultimi anni il sistema ha funzionato, non vi è alcun bisogno di cambiare, e viene deplorato il fatto che il centro non abbia rivendicato il posto in Consiglio Federale. I tre candidati del tricket non sono per nulla entusiasmanti, e non è approvata neppure la scelta degli altri di votare uno dei tre. La clausola è definita scandalosa e antidemocratica e fa pressione. L'UDC secondo i socialisti non si modererà una volta ottenuto il secondo seggio ed anzi continuerà a sabotare la politica interna svizzera. I Verdi, che non hanno neppure voluto sentire i tre candidati, con Balthasar Glättli hanno sottolineato come i diritti fondamentali siano stati posti come base della riflessione per la scelta del nuovo candidato, basilari come pilastro della Svizzera. L'UDC non lo rispetta, e il partito non se la sente di affidare il secondo seggio a un candidato democentrista. La ripartizione ideale, uscita dalle urne, sarebbe 3, 2, 2, e si ritiene che le donne non abbiano una sufficiente rappresentanza. Tutti hanno ricordato che la Svizzera, nei prossimi quattro anni, andrà incontro a grandi sfide. Parte ora la distribuzione delle schede per la votazione.
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