Il PS, «lasciate esportare le armi? E poi vi stupite se arrivano i rifugiati...»

La sezione ticinese contesta la decisione del Consiglio Federale di permettere l'esportazione del materiale bellico nella penisola arabica. «Scelta sbagliata e irresponsabile, ci attiveremo per cambiarla»

BELLINZONA - Consentire l'esportazione di materiale bellico verso alcuni paesi della penisola arabica è un grosso errore da parte del Consiglio di Stato. Ne è convinto il PS ticinese: «non stupiamoci se migliaia di rifugiati giungono in Europa!». «Il Consiglio federale ha autorizzato l’esportazione di materiale da guerra verso i regimi autocratici della penisola arabica e nel Medio Oriente quali l’Arabia Saudita e il Barheïn. È irresponsabile e indecente che la Svizzera abbia consentito l’esportazione di materiale bellico in una regione in cui la guerra, la morte di civili innocenti e i migranti in fuga dai conflitti armati sono fatti quotidiani. In questi paesi i diritti umani fondamentali non sono praticamente rispettati», si legge nel comunicato, per cui «sorprende che il Consiglio federale abbia deciso di autorizzare l’esportazione di armi per un valore di quasi 180 milioni di franchi verso la penisola araba e il Medio Oriente, benché il regime saudita ignori i diritti umani e conduca una guerra sanguinosa nello Yemen». Il PS condanna la decisione, ritenuta «sbagliata e irresponsabile considerata la risaputa situazione nel Medio Oriente. Infatti, né l’Arabia Saudita, né il Bahrein né il Qatar né il Kuwait né gli Emirati arabi uniti rispettano le prescrizioni previste dall’Ordinanza sul materiale bellico perché possano venir consentite le esportazioni di armi verso quei paesi: è risaputo (o comprovato) che questi Stati violano costantemente i criteri della "stabilità regionale", del "rispetto dei diritti dell’uomo" e del "rispetto del diritto internazionale"». I socialisti ticinesi cercheranno di attivarsi, in particolare con Marina Carobbio, per correggere questa scelta. E affondano, accusando chi non vuole i rifugiati in fuga dalle guerre nei paesi verso cui ora si possono esportare le armi. «I partiti politici che non vogliono rifugiati nel nostro territorio, sono gli stessi che promuovono l’esportazione di materiale bellico in questi paesi».