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Cronaca
02.08.2016 - 11:450
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Blocher avvisa, «vogliono farci entrare di nascosto nell'UE. E poi...»

Diritto UE superiore e giudici stranieri, con conseguenze per l'immigrazione, l'imprenditoria e i posti di lavoro: l'ex Consigliere Federale spiega i rischi dell'accordo quadro-istituzionale

BERNA - Il Comitato "No alla strisciante adesione all'UE" teme che un accordo-quadro istituzionale possa far perdere alla Svizzera la propria indipendenza. Per spiegare che cosa potrebbe succedere, ha acquistato una pagina sui quotidiani, proponendo un'intervista a Christoph Blocher. Si comincia dalla Brexit, con l'ex Consigliere Federale che afferma come «il popolo britannico ha deciso per l'autodeterminazione. Le pastoie imposte dall'appartenenza all'UE erano così onerose anche per la potente Gran Bretagna, che ne hanno determinato la dolorosa separazione». Loda il coraggio dei britannici, ricordando che 25 anni fa anche la Svizzera decise di dire no all'adesione a SEE/UE: «e oggi sta meglio degli Stati Europei!. Il voto britannico dovrebbe «far aprire finalmente gli occhi alla maggioranza dei politici sul fatto che legarsi all'UE non è auspicabile. Chi ha stima di sé stesso non deve vergognarsi della sua autonomia». Un'adesione, al momento, non è in discussione: la Svizzera tra l'altro ha ritirato formalmente la domanda, e l'84% della popolazione è contrario a entrare nell'Unione Europea. Ma «si tenta d farlo di nascosto», cercando di far passare l'accordo-quadro istituzionale, la cui conseguenza sarebbe «una rinuncia all'autodeterminazione della Svizzera". Ovvero, «i mandati negoziali della Svizzera e dell'UE prevedono che la Svizzera, in tutti i settori nei quali ha accordi bilaterali con l'UE per regolare l'accesso al mercato riprenda in futuro obbligatoriamente il diritto UE, senza che a questo proposito gli Svizzera possano decidere». In caso di contrasto, deciderebbe insindacabilmente la Corte di giustizia dell'UE: accettando anche giudici stranieri, «la Svizzera inevitabilmente e senza votazione popolare scivolerà nell'UE». Blocher spiega come attualmente già in un alcuni accordi, fra cui quelli di Schengen, va ripresa obbligatoriamente tutta l'evoluzione giuridica dell'UE. L'ex Consigliere Federale chiede anche che sia reso non possibile che l'accordo sulla libera circolazione sia superiore al diritto svizzero (basti pensare all'applicazione del 9 febbraio). Le conseguenze, ritiene, dell'accordo-quadro sarebbero pesanti. «Saremmo in balia dell'evoluzione del diritto UE, condividendone la crisi. In particolare, i cittadini perderebbero il loro diritto di partecipazione. Per esempio, non saremmo più nella condizione di agire autonomamente nella politica degli stranieri e dell'asilo. L'immigrazione di massa continuerebbe. Oltre a ciò, dovremmo riprendere dall'UE ogni assurdità costosa e burocratica minacciante la libertà imprenditoriale e i posti di lavoro». I bilaterali, come precisa anche il Comitato, sono positivi, nel momento in cui siano a favore di entrambe le parti, ma con l'accordo-quadro deciderebbe solo Bruxelles. «Ma noi Svizzeri non ci vogliamo sottomettere al loro diktat».
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