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Cronaca
03.10.2016 - 21:190
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Romano, «non si può parlare di plurilinguismo e non insegnare le lingue nazionali!»

Il Consigliere Nazionale PPD concorda con docenti e Consiglio Federale. «In Ticino si studiano tedesco e francese, e il nostro QI non è al di sopra della media mondiale... devono farlo anche oltralpe»

BELLINZONA - Il plurilinguismo è la forza della Svizzera, e va trasmesso nelle scuole. Ne è convinto il Consigliere Nazionale Marco Romano, che su Facebook commenta una presa di posizione delle associazioni dei docenti. Esse appoggiano l'idea del Consiglio Federale si insegnare una seconda lingua nazionale sin dalle elementari, per poi proseguire sino al termine degli studi obbligatori. L'idea è nata dopo che alcuni cantoni svizzero-tedeschi hanno optato per eliminare il francese. In Ticino, invece, le lingue vengono insegnate, e per Romano deve essere così ovunque. «Non si può continuare ad affermare che una forza della Svizzera è il plurilinguismo e poi smantellare l'insegnamento delle lingue nazionali nella scuola obbligatoria. La situazione in Svizzera tedesca sta diventando insostenibile e indifendibile! Come i Ticinesi si approcciano a francese e tedesco (e non mi pare che il QI medio ticinensis sia sopra la media mondiale), devono farlo anche i cari compatrioti oltralpe, soprattutto svizzero tedeschi!», ha postato oggi. L'assenso dei docenti gli piace, dunque. «Fanno bene a esprimersi chiaramente i docenti! Le tre lingue ufficiali si stanno allontanando e di questo passo seguono le singole regioni del Paese! Dove vai Svizzera eterogenea e plurilingue?!?».
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