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Cronaca
29.03.2017 - 18:140
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Romano, "aiutate le Guardie di Confine con nuovi effettivi! Svolgendo compiti non loro, non possono concentrarsi sui controlli alle frontiere"

Tramite una mozione, il Consigliere Nazionale chiede al Consiglio Federale delle risorse straordinarie per compiti quali il trasporto dei migranti.

BERNA  - Le Guardie di Confine hanno troppo da fare per questioni che non competerebbero a loro, in particolare di trasporti e sorveglianza, basti pensare al centro di Rancate.

Per Marco Romano, non va affatto bene che per esempio solo due terzi dei treni vengano controllati, perché gli effettivi e le risorse non bastano. Ha così depositato una mozione alla Camere Federali dal titolo “Il Corpo Guardie di confine svolga il proprio mandato legislativo e non si occupi di mansioni logistiche in ambito migratorio”.

“Il Consiglio federale è incaricato di prendere tutte le misure necessarie affinché il Corpo Guardie di Confine (CGCF), nell’ambito dell’attività legata ai flussi migratori, possa concentrarsi sul lavoro centrale di controllo della frontiera e di registrazione dei migranti, senza doversi occupare di attività collaterali connesse alla logistica e alla gestione della situazione straordinaria”, si legge. “Nello specifico è fuori luogo che le Guardie di Confine si occupino di trasporti di migranti, di sorveglianza di infrastrutture e di altre attività non direttamente connesse al mandato conferito dal quadro legislativo. Per queste attività di carattere logistico sono necessarie risorse straordinarie senza fare capo all'effettivo del CGCF”.

Romano spiega la situazione attuale. “La pressione alla frontiera, soprattutto a sud, è elevata da molti mesi. Il personale del Corpo Guardie di Confine è fortemente impegnato al fronte nel controllo della frontiera e nella registrazione dei migranti. Per garantire la migliore operatività possibile e la necessaria densità di controllo sono stati ripetutamente inviati rinforzi da altre regioni. A medio termine la situazione non muterà e il personale in servizio non è sempre sufficiente per controllare ad esempio tutti i treni in entrata da Chiasso”.

Dunque, “ il CGCF si occupa sempre più anche di attività non strettamente legate al mandato attribuito, ad esempio la sorveglianza di infrastrutture di accoglienza e il trasporto di migranti. Queste attività di carattere prevalentemente logistico impegnano parecchio personale che viene sottratto alle attività correnti di sorveglianza e registrazione. Nel contesto di ristrettezza di personale vi è un’inefficiente dispersione di risorse che diminuisce la capacità operativa alla frontiera (Legge doganale, controllo della frontiera e criminalità transfrontaliera)”.

Secondo il Consigliere Nazionale pipidino, “tramite mandati a terzi o l’impiego di altro personale, in caso di necessità anche di personale specialistico dell’esercito, occorre gestire la situazione affinché le Guardie di Confine possano essere impiegate al meglio nell’attività di controllo della frontiera e di registrazione dei migranti. Ogni singola Guardia rappresenta un elemento importante considerata la pressione perdurante. Di conseguenza è necessario prendere tutte le misure possibili, in collaborazione con i Cantoni, per liberare le Guardie di confine da tutte le attività collaterali legate alla gestione dei migranti”.
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