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Cronaca
05.05.2017 - 11:230
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Quadri, "la libera circolazione è solo un incidente di percorso nella storia. Siamo di fronte a una battaglia storica per il paese"

Il Consigliere Nazionale sostiene ovviamente Swissexit e avvisa: "prepariamoci ad affrontare la macchina della propaganda di regime. Ancor meglio sarebbe inserire nella Carta fondamentale il divieto"

di Lorenzo Quadri*

E' tempo di Swissexit!

Ecco l'iniziativa che aspettavamo con ansia. Alla faccia di chi diceva (sperava? Gufava?) che non sarebbe mai stata lanciata.

Visto che il Consiglio federale e la partitocrazia non hanno nemmeno voluto tentare seriamente di rinegoziare l'accordo di libera circolazione delle persone ma hanno proditoriamente cancellato il "maledetto voto" del 9 febbraio stuprando la Costituzione, è chiaro che l'unica via è quella di disdire la libera circolazione delle persone.

E, meglio ancora, di inserirne l'esplicito divieto nella Carta fondamentale, prima che a qualche spalancatore compulsivo di frontiere venga in mente di farla rientrare dalla finestra nel caso in cui venisse sbattuta fuori dalla porta da un voto popolare.

Avanti con lo Swissexit! Evidentemente la partitocrazia speculava sul fatto che nessuno avrebbe "osato" (uhhh, che pagüüüraaa!) proporre un passo del genere.

Adesso che il dado è ormai tratto, prepariamoci ad affrontare la macchina della propaganda di regime che verrà messa in moto alla massima potenza per far fallire l'iniziativa: terrorismo di stato, ricatti, denigrazioni. L'élite spalancatrice di frontiere, ben spalleggiata dalla stampa di servizio, dagli intellettualini da tre una cicca e dai moralisti a senso unico, le tenterà tutte per fare il lavaggio del cervello al "popolo becero che non capisce e vota sbagliato" in quella che si annuncia come una battaglia davvero storica per il futuro del paese.

Ma la ruota della storia, come dimostrano i recenti accadimenti (Brexit, elezioni di Trump, esplosione dei consensi di LePen) comincia a girare in un'altra direzione. Le frontiere spalancate, peraltro, sono un parto, o meglio un aborto, degli ultimi anni. Non sono certo un dogma scolpito nella roccia. Malgrado qualcuno tenti, con isterico accanimento ideologico, di farlo credere.

La libera circolazione è solo un incidente di percorso della storia. O, a voler essere generosi, un esperimento miseramente fallito. Da lasciarsi alle spalle il prima possibile.

Avanti con l'iniziativa per disdire l'accordo sulla libera circolazione e - meglio ancora - per vietarla anche in futuro! Riprendiamoci il controllo sull'immigrazione perché un paese che fa entrare tutti è un paese finito.

*Consigliere Nazionale,Lega
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