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01.10.2015 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il progresso sociale deve andare avanti

di Claudia Crivelli Barella, candidata per i Verdi al Consiglio Nazionale

Quali sono le ultime conquiste sociali? L’AVS nel 1948, l’indennità di disoccupazione, le cinque settimane di vacanza, cure per tutti, la parità di salario tra uomo e donna (ah, no, questa non c’è ancora!)…e poi? Una società civile deve proseguire nelle sue conquiste…e prima o poi arriveremo anche in Svizzera al Reddito di Base incondizionato: un versamento mensile ad ogni individuo, di una somma di denaro sufficiente a coprire i bisogni di base e consentire la partecipazione alla vita sociale. Si tratta della realizzazione di un diritto umano fondamentale che si sta facendo strada nelle nostre società. Personalità di ogni credo politico, fede religiosa e nazionalità hanno sostenuto nei secoli questa idea, a cui sono stati dati vari nomi: sussidio universale, reddito di sussistenza, reddito di cittadinanza, reddito universale, reddito sociale garantito, dividendo universale, rendita a vita. Il Reddito di Base non è un sussidio sociale e non deve essere confuso con il salario minimo, il sussidio di disoccupazione, l'assistenza sociale o qualsiasi altra prestazione erogata in maniera condizionale. Il Reddito di Base è automatico, incondizionato e inalienabile. È erogato a tutti, ricchi o poveri, dalla nascita alla morte. L'importo è sufficiente a garantire a tutti una vita dignitosa - qualunque cosa succeda. È cumulabile con altri redditi. Sarebbe sbagliato limitare il valore del lavoro a quello di puro mercato, come accade sempre più spesso. Dopo la scomparsa dei lavori ripetitivi e noiosi svolti in ambienti austeri, ora le forze che tendono a distruggere il senso umano e creativo del lavoro sono la pressione, lo stress e le costanti minacce. Al contrario, il Reddito di Base ripristina il valore etico del lavoro, sia nei confronti della società che con sé stessi. La pigrizia non risiede nel genoma umano: è soltanto una reazione al lavoro forzato. Donare la possibilità ai lavoratori di rifiutare le proposte di lavoro è una forma di responsabilizzazione. Si abbandona il pretesto della necessità. Senza libertà non c'è una vera etica del lavoro. Lungi dall'incoraggiare l'ozio, il Reddito di Base permetterà a ciascuno, nella misura delle proprie capacità e del proprio desiderio, di impegnarsi in modo sereno, libero e responsabile in attività lavorative essenziali per l’interesse generale, che però gli impieghi tradizionali tendenzialmente trascurano. Il lavoro è sempre d'attualità ed il suo compito enorme. È più che mai necessario che ognuno possa impegnarsi: a prendersi cura di se stesso, dei propri genitori, dei propri figli e della propria famiglia; a lavorare per il bene pubblico comune (la conoscenza, le arti, la cultura,…); e infine a lavorare per sviluppare e applicare a tutti i livelli i mezzi che permetteranno di lasciare in eredità alle generazioni future un pianeta vivibile.Claudia Crivelli Barella, candidata per i Verdi al Consiglio Nazionale
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