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12.10.2015 - 15:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Le FFS stanno rispettando gli impegni?

Mozione urgente di Matteo Pronzini (MPS) e cofirmatari

Lo scorso 2 giugno 2014 il Gran Consiglio con voto unanime approvava il messaggio 6911 con il quale il Consiglio di Stato chiedeva di approvare la Convenzione del 12 novembre 2013 per la costituzione della Fondazione Centro di competenza mobilità sostenibile e ferroviaria presso le Officine FFS di Bellinzona e stanziare un sussidio a fondo perso di 2'125'000 franchi a favore dell'attività della Fondazione per il periodo 2014-2018. Si è trattato, come indicato nel rapporto, di concretizzare un lungo lavoro svolto da tutte le parti, con un grande impegno politico anche dell'autorità cantonale, che voleva rispondere a una chiara volontà, espressa a vari livelli, di salvaguardare l'occupazione futura presso le Officine FFS di Bellinzona e, soprattutto, di identificare un processo di sviluppo futuro nel campo della mobilità sostenibile e ferroviaria, che possa permettere di concretizzare questo ambizioso obiettivo. Il voto unanime del GC e l’importante sussidio a fondo perso di oltre 2 milioni attesta l’importanza per l’autorità politica di questo progetto. Un lungo lavoro che nella fase precedente il lavoro parlamentare si era concretizzata in un lungo lavoro di mediazione per la sottoscrizione di una Convenzione che permettesse di giungere alla costituzione della Fondazione per il Centro di Competenza. In tale convenzione, come ci ricorda il rapporto della commissione della gestione le FFS si erano impegnati ad assicurare alle Officine FFS di Bellinzona volumi di lavoro analoghi a quelli attuali (2013) per i prossimi anni (in base allo studio BDO per un periodo transitorio di 5 – 7 anni) ed attuare una strategia per la stabilizzazione e lo sviluppo sostenibile anche a medio-lungo termine. Inoltre le FFS si erano impegnate ad adeguare le strutture, sia organizzative che infrastrutturali. Da ultimo vi era l’impegno, soprattutto nella fase iniziale del Centro di competenza di portare alle Officine FFS dei progetti strategici (quali ad esempio nell'ambito della sicurezza, del controllo, della gestione del traffico, della diagnostica a distanza, eccetera). Progetti innovativi che le FFS sviluppano nel resto della Svizzera in collaborazione con importanti istituti di formazione. La situazione a poco più di un anno dalla sottoscrizione da parte delle FFS di quest’impegni sembra sia tutt’altra. Si assiste già ad un calo repentino dei volumi di lavoro, per l’anno in corso e, secondo piani FFS, vi sarebbe per il 2016 e per gli anni successivi un’ulteriore importante perdita per una riduzione complessiva di circa il 30% rispetto il 2013 . Dalle affermazioni fatte dai rappresentanti del personale, commissione del personale e sindacati SEV, Transfair ed Unia le ragioni sono strutturali, organizzative e politiche. Vi sarebbe il serio rischio di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle Officine stesse. I rappresentati del personale denunciano inoltre l’assenza, in barba agli accordi presi, di una preventiva informazione. Alla luce di queste considerazioni i sottoscritti deputati chiedono al Consiglio di Stato di verificare eventualmente dando un mandato ad un entità esterna (ad esempio BDO o Supsi), se le FFS stanno rispettando gli impegni sottoscritti nella convenzione del 12 novembre 2013. Considerata la gravità della situazione tale verifica, ed il relativo scarico al GC, dovrà avvenire in tempi stretti. Se del caso il Consiglio di Stato dovrà proporre al parlamento delle misure con le quale obbligare le FFS a rispettare quanto sottoscritto. Matteo Pronzini, Bixio Caprara, Raffaele De Rosa, Michele Guerra Pelin Kandemir, Paolo Pamini
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