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25.05.2016 - 10:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Turismo e commerci a Lugano, o si reagisce o si muore!

di Tiziano Galeazzi, Raide Bassi, Alain Bühler, CC UDC Lugano

La sensazione che a Lugano certe situazioni non funzionino come dovrebbero nei settori del commercio, della ristorazione o del turismo in generale. Condizioni che oramai sono sotto gli occhi di tutti. Troppe le notizie nelle ultime settimane di chiusure di attività, anche storiche, della Città. Chiusure che pesano inesorabilmente sull’attrattività turistica e nel tessuto cittadino. La situazione è tutt’altro che tranquilla e pare che vi sia troppo immobilismo, non solo da parte della politica che dovrebbe gettare le basi per una fiorente attività economica privata, ma anche da parte delle Associazioni di categoria coinvolte. Lugano dovrebbe essere una città a vocazione turistica, eccezion fatta per i mesi estivi, si ha la percezione che la Città stessa cada in letargo. La scarsa affluenza di turisti e di visitatori durante i classici ponti primaverili ed i fine settimana è emblema del lento declino di cui soffre. I posticipi di eventi fuori dal salotto cittadino non vengono di certo in aiuto a tutto il settore. Di questo passo non si tratterà più soltanto di semplici chiusure di commerci e di perdita di turisti, ma si avranno conseguenze anche dal punto di vista finanziario e socio-economico. Un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili. Queste constatazioni esulano il settore del turismo congressuale, un ambito in cui Lugano ha sicuramente la possibilità di eccellere se i progetti in cantiere verranno portati a termine ma da solo non può sostenere le sorti della Città. Lugano necessita anche del turismo tradizionale e di qualità per poter crescere economicamente. Sia esso temporaneo di pochi giorni (72h) o di prolungata presenza. Dopo aver ascoltato in questi giorni i pareri di alcuni attori, nei più svariati ambiti economici cittadini, l’unica conclusione a cui siamo giunti è che vi è la mancanza di una regia condivisa nel settore. Commercianti, ristoratori, albergatori, organizzatori di eventi e l’ente pubblico figurerebbero parlare tutti una lingua differente dall’altra. Ognuno rema nella propria direzione rendendo ancora più complicato trovare una soluzione comune alla problematica; ne è anche l’esempio delle molteplici associazioni nel settore della vendita e nel commercio al dettaglio. Auspichiamo che, di fronte a questa situazione, si possa fare un’analisi completa e approfondita con tutti gli attori interessati affinché si possano individuare i punti deboli e poter proporre soluzioni immediate, ponderate e durature. Dobbiamo renderci conto che i tempi sono cambiati e le fonti di reddito come gli indotti del passato, sono ormai svanite. A questo punto è d’obbligo un riorientamento del turismo luganese grazie ad una maggiore collaborazione con tutta la regione della cintura. Anche il LAC dev’essere chiamato a fare la sua parte quale attrattore e acquisitore di visitatori, organizzando mostre ed eventi di maggior richiamo internazionale, rispetto alla cultura di nicchia in programma oggi. Lugano dovrà nel minor tempo possibile trovare i punti deboli e progettare nel breve e medio termine una nuova visione di sé stessa. Non da dimenticare la possibilità già esplorata in passato di una “Città turistica”, sul modello di Ascona, con grandi possibilità di approfittare di tutti i vantaggi nella vendita tra cui le aperture anche durante i giorni festivi. Tutto questo dovrebbe in ogni modo essere discusso e condiviso con “la base”, quella forza privata che più di chiunque altro è a stretto contatto con il turista e il consumatore, sia esso luganese, ticinese, confederato o straniero. Alla luce di quanto sopra espresso, il gruppo UDC in Consiglio Comunale, chiede al Lodevole Municipio: 1. L’attuale situazione come è giudicata dal Municipio? Come intende affrontare il momento delicato delle chiusure definite dei negozi? 2. Che ruolo hanno il “Dicastero Cultura, Sport e Eventi” e “Lugano Turismo”? Che tipologia di collaborazione vige tra i due enti? Siamo di fronte a due doppioni? Che ruolo hanno i vari protagonisti del Turismo cittadino all’interno di questi due enti? 3. Cosa intende fare il Municipio al fine di collaborare maggiormente con tutti gli attori sul campo nell’ambito del turismo e del commercio luganese (ristoratori, albergatori, negoziati e commercianti)? 4. Come intende il Municipio spingere l’Ente autonomo LAC a proporre maggiormente eventi e mostre che catalizzino e attirino maggiormente i visitatori nazionali e internazionali, portando alla Città quell’indotto che tutti si aspettano? 5. Verranno prese in considerazione anche le periferie (quartieri o frazioni) nei futuri concetti di rilancio turistico-economico della città? 6. Come giudica il Municipio il progetto di “Città turistica” (modello di Ascona) ma poi non se ne fece più nulla? 7. Varrebbe la pena rispolverare tale progetto per un rilancio di Lugano nel medio lungo termine? 8. Quali misure vorrebbe adottare la Città nel breve periodo per arginare fughe ed emorragie economico-finanziarie derivanti dal settore della vendita e del commercio in generale? Gruppo UDC in Consiglio Comunale:Tiziano Galeazzi (primo firmatario), Raide Bassi, Alain Bühler
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