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30.05.2016 - 10:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Perché bisogna opporsi alla legge EOC

di Graziano Pestoni, Presidente Unione Sindacale Svizzera – Ticino e Moesa

La pianificazione ospedaliera, come dovrebbe essere ormai noto a quasi tutti, toglie competenze importanti non solo agli ospedali di Acquarossa e di Faido, bensì anche a quelli di Bellinzona e di Mendrisio. La decisione della maggioranza del Gran Consiglio prevede inoltre la privatizzazione parziale dell'Ospedale Civico di Lugano e dell'Ospedale la Carità di Locarno. Sono previste due società anonime. La prima a Lugano, costituita dal Civico e dalla Clinica S. Anna, appartenente al gruppo finanziario Genolier (alberghi, immobili, cliniche), tristemente famoso in Svizzera per la sua politica aggressiva contro il personale sanitario e gli ospedali pubblici; la seconda a Locarno, la “NewCo Locarno salute SA”, tra la Carità e la Santa Chiara. Se la legge sull'Ente ospedaliero cantonale (EOC), in votazione il 5 giugno, fosse malauguratamente approvata, queste due nuove entità giuridiche private si occuperebbero dell'importante settore “donna/madre/bambino”, che verrebbe integralmente sottratto agli ospedali pubblici. Su questi settori l'EOC, il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio non avrebbero più nulla da dire. A determinare attività e scelte sarebbero esclusivamente i Consigli di amministrazione delle rispettive società anonime. A prevalere sarebbero gli interessi degli azionisti e non più quello pubblico e dei pazienti. La legge federale sulle società anonime, a questo riguardo, è chiarissima. Una SA deve fare gli interessi dell'azionista, anche se questi ultimi fossero in contrasto con l'interesse generale. Ma non è tutto. Se gli azionisti privati fossero impediti da quelli pubblici di svolgere nuove attività redditizie, per esempio perché comporterebbero dei doppioni con quanto già svolge l'EOC, essi avrebbero il diritto di ricevere risarcimenti finanziari da parte dell'Ente pubblico. Contrariamente a quanto i promotori di questa legge vorrebbero far credere, non si tratta quindi di una “proficua collaborazione” tra privato e pubblico, come nel caso della Hildebrand di Brissago oppure del Cardiocentro, due strutture non a scopo di lucro, complementari agli ospedali dell'EOC. Nel caso concreto si tratta di una cessione di strutture e di competenze ora svolte dall'EOC a gruppi finanziari a scopo di lucro, in altre parole, di una vera e propria privatizzazione. Votare NO significa quindi difendere la medicina ospedaliera pubblica nel nostro Cantone.Graziano Pestoni, Presidente Unione Sindacale Svizzera – Ticino e Moesa
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