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05.11.2016 - 19:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Rinunciare all’enegia nucleare?...Sì, si può! Lugano lo fa!!!

di Sara Beretta Piccoli

Fukushima è soltanto l'ultimo capitolo di una storia, quella dell'energia nucleare, dove non sono mancati gli incidenti, talvolta gravi: incidenti che rappresentano una delle principali remore verso il ritorno a questa fonte di energia. Anche se nelle memorie dei più rimangono solo nomi come Chernobyl e Three Mile Island, in realtà sono diverse decine gli incidenti di qualche conseguenza verificatisi in praticamente tutti i paesi che hanno ospitato o ospitano centrali atomiche. Una storia, quella del nucleare, in cui il mito della sicurezza, continuamente rincorso, non è mai stato pienamente raggiunto. Sono 33 gli incidenti ufficialmente riconosciuti anche da AIEA, ma diventerebbero almeno 130 se si includessero altri incidenti denunciati da Greenpeace ed altre organizzazioni ambientaliste nel corso degli anni. Poche, probabilmente nessuna, fra le stime sui costi dell'energia nucleare tengono conto degli oneri in termini di salute dell'umanità. Anche quando le centrali nucleari operano a regime, si tratta di oneri non insignificanti. Minatori, lavoratori e residenti nei pressi delle miniere e delle raffinerie, nonché i lavoratori coinvolti nei processi di arricchimento necessari per creare il combustibile nucleare, rischiano tutti l'esposizione a quantità dannose di radiazioni, a cui consegue un aumento dell'incidenza del cancro e delle malattie connesse. La fuoriuscita ordinaria o accidentale di radiazioni dalle centrali nucleari, così come l'inevitabile dispersione di scorie nucleari, sono eventi in grado di inquinare l'acqua e la catena alimentare, esponendo a rischio contaminazione uomini e animali, oggi e per le generazioni a venire. Ad aggravare il danno potenziale, è il fatto che attualmente il rischio di un incidente nucleare, è tutto a carico della collettività, dei cittadini, perché nessuna società assicurativa è disposta ad assicurare tale caso.Il Consiglio Federale abbandona il nucleareIl 25 maggio 2011, il Consiglio Federale ha deciso di fatto l'abbandono graduale della fonte nucleare, bloccando la costruzione dei 3 nuovi reattori pianificati e confermando il calendario di chiusura delle centrali attualmente attive, tra il 2019 e il 2034. Nella motivazione espressa da Doris Leuthard, direttore del relativo dipartimento, vi sono sia considerazioni riguardo l'incidente di Fukushima, sia riguardo l'economicità decrescente di tale fonte. Tale decisione è stata in seguito parzialmente confermata dal Consiglio nazionale, pur con la raccomandazione di non abbandonare la formazione e la ricerca nel settore (N.B.: il 30 ottobre 2013 la società che gestisce l'impianto di Mühleberg, comunica che la centrale cesserà la sua attività nel 2019 a causa degli eccessivi costi di mantenimento e di riequipaggiamento). Ora invece, su evidenti pressioni economiche, il consiglio federale fà orecchie da mercante e torna sui suoi passi!La situazione in TicinoL'obiettivo di AET per il 2050 è un'energia 100% rinnovabile per i ticinesi. Per poterlo raggiungere però è necessaria, per forza di cose, una transizione caratterizzata da quattro aspetti: ● un mix energetico che comprenda anche la partecipazione alla centrale di nuova generazione di Lünen, che garantisce la stabilità dei prezzi e una migliore indipendenza dal mercato; ● lo sviluppo graduale ma deciso delle nuove energie rinnovabili; ● il ritorno in possesso dal 2035 della totalità delle acque cantonali al Canton Ticino ed ai ticinesi tutti; ● l'uscita di AET entro il 2035 dal carbone e dal nucleare. In occasione della votazione popolare del 5 giugno 2011, il popolo del Cantone Ticino ha espresso la sua preferenza in favore del controprogetto all'iniziativa "Per un'AET senza carbone". Per AET questa è la scelta che permetterà anche in futuro di garantire l'approvvigionamento di elettricità e la stabilità dei prezzi per il consumatore ticinese.AIL e fornitura elettrica La più importante novità di AIL legata alla fornitura di elettricità del 2014, che interessa tutte le economie domestiche, è stata l’offerta, come prodotto di base, di energia proveniente da fonte idroelettrica ticinese tramite il prodotto "Tiacqua" (con un costo supplementare di circa fr. 20.-- per nucleo familiare all'anno). A Lugano, l'ente pubblico, attualmente, utilizza l'energia costi ripartita: • Energie Rinnovabili 84.08% (idrica, solare, eolica, biomassa); • Energie non rinnovabili; 12.14% da nucleare e 3.78% da rifiuti. L'attuale fabbisogno energetico del Comune (energia elettrica - stabili amministrativi) è di 18 milioni di kWh annui, con un costo totale pari a fr. 3'350'000.-- (esclusa l'illuminazione pubblica), considerando che per l'utilizzo di energie totalmente rinnovabili, AET richiede 0.1 cts al KWh, il costo totale, per la città verrebbe aumentato all'incirca di fr. 100'000.-- annui. Importante annotare che, dal 2014, le tariffe AIL sono diminuite portando un risparmio alla Città di fr. 350'000.-- sulla spesa energetica totale, questo vuol dire che in realtà si sono spesi comunque fr. 250'000.-- in meno rispetto al 2013. Grazie a queste premesse, a inizio 2014, il Consiglio Comunale di Lugano ha deciso di non utilizzare più energia nucleare per la propria città, e come avrete potuto constatare, non mi pare che siamo rimasti al buio, come pure i costi della corrente non sono aumentati, come vogliono far credere i promotori di questa energia.PersonalmenteAd ogni modo vorrei sottolineare quali siano le implicazioni di una scelta che non può essere limitata a questioni meramente numeriche di quella che deve essere comunque una scelta umana e non economica. Per questa votazione mi chiedo semplicemente: - Quale futuro vogliamo per i nostri figli? - Un futuro fatto di rifiuti radioattivi, di tumori e malattie incurabili? Dobbiamo smettere di pensare allo sviluppo della nostra città e del nostro paese solo in termini economici. - Quale prezzo vogliamo dare alla nostra salute? - Quale prezzo per la nostra vita? - Chi di voi sarebbe disposto a sotterrare nel proprio giardino un bidone pieno di scorie radioattive? - Chi di voi sarebbe disposto a scavare in miniera, per estrarre l’uranio, a 10.- l’ora? - Chi di voi berrebbe acqua altamente radioattiva? Perchè questo è quello che succede in luoghi non poi così lontani da noi, dove il cancro e la leucemia sono all’ordine del giorno, e dove le gente estrae veleno pur di sopravvivere. Bisogna dire basta! Basta allo sfruttamento, alla distruzione dell’unico pianeta che abbiamo, basta al consumismo sfrenato e allo spreco di risorse. Quello che vi chiedo oggi, è di rinunciare al nucleare, per una vita migliore per i nostri figli, per i nostri nipoti e per tutti noi. La rinuncia al nucleare non può essere una scelta sbagliata. Le energie rinnovabili, possono darci tutta l’energia di cui abbiamo bisogno quindi dobbiamo avere il coraggio di cambiare, il coraggio di essere noi a decidere di vivere in un mondo migliore, votando sì per la rinuncia al nucleare. Sara Beretta Piccoli
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