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11.12.2016 - 17:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Saranno i cittadini a pagare lo scotto?

di Pierluigi Zanchi e Francesca Machado-Zorrilla, Verdi Locarno

Sgravi fiscali secondo Riforma III dell’imposizione delle imprese. Saranno i cittadini a pagarne lo scotto?In occasione della prossima votazione federale del 12 febbraio 2017 decideremo sull’entrata in vigore della Legge federale del 17 giugno 2016 concernente misure fiscali volte a rafforzare la competitività della piazza imprenditoriale svizzera (Legge sulla riforma III dell'imposizione delle imprese) (FF 2016 4381). Secondo quanto approvato dal parlamento federale, la Riforma III dell’imposizione delle imprese intende eliminare l’imposizione ridotta per le società holding, le società di domicilio e le società miste, abbandonando l’attuale regime di imposizione privilegiata. Tale imposizione, che incoraggia le multinazionali a spostare in Svizzera i profitti realizzati all’estero e in particolare nei paesi in via di sviluppo, infatti è fortemente criticata a livello internazionale. Con l’intento di evitare che la Svizzera subisca una perdita di competitività e ne consegua un possibile esodo di imprese, è prevista l’introduzione di misure di sgravio fiscale, diminuendo le basi di imposizione a tutte le società. Questi nuovi strumenti sono i seguenti: • Patent box (riduzione fiscale fino a un massimo di 90% per i redditi derivanti da brevetti e beni immateriali) • Sovvenzioni in materia di R&S (deduzione degli oneri per la ricerca e lo sviluppo fino al 150%) • Imposta sull’utile con deduzione degli interessi (deduzione degli interessi sul capitale proprio) • Riduzione dell’imposizione sul capitale • Imposizione speciale delle riserve occulte (per evitare un’imposizione più elevata al momento del passaggio alla tassazione ordinaria). Questa riforma prevede quindi una vasta scelta di regali fiscali per le grandi aziende e perdite miliardarie per le collettività che dovranno verosimilmente essere colmate con tagli alle prestazioni o aumenti di imposte per i contribuenti fisici. A titolo compensatorio per le previste perdite fiscali per i Cantoni, è previsto che la quota cantonale all’imposta federale diretta venga aumentata dall’attuale 17 al 21,2 per cento. In tal modo saranno a disposizione dei Cantoni circa 1,1 miliardo di franchi per permettere loro di abbassare le imposte sugli utili alle aziende. Già la Riforma II dell’imposizione delle imprese ha comportato elevate perdite fiscali ai Comuni. Le conseguenze finanziare della Riforma III dell’imposizione delle imprese rischiano di essere enormi e avranno importanti risvolti per l’intero paese, cantoni, città e comuni. Le perdite sono infatti imprevedibili: una perdita minima di 2.7 miliardi è già stata confermata a causa delle nuove esenzioni fiscali, ma questa potrà essere ben più elevata. I Cantoni perderanno centinaia di milioni che le magre compensazioni previste versate dalla Confederazione modificheranno solo leggermente. I Comuni saranno i maggiori perdenti perché non riceveranno nessuna compensazione. Alle città e ai comuni mancheranno quelle risorse che sono chiamati ad investire per creare le condizioni quadro favorevoli (infrastrutture, qualità di vita, servizi, sicurezza) all’impianto di nuove imprese. Spetterà ai cantoni rendere in qualche sorta partecipi i comuni ai pagamenti compensatori da parte della Confederazione. Si teme che alla fine saranno le persone fisiche, i salariati e la classe media che dovranno passare alla cassa, con aumenti fiscali, nuove tasse e diminuzioni delle prestazioni alla popolazione. Le nostre domande a proposito: 1.) Qual è stato l’impatto della riforma delle imprese II sulle finanze del Comune a partire dagli anni 2010 / 2011? E sulla politica fiscale comunale (p.es. sul moltiplicatore)? 2.) Quante sono le società toccate dall’abbandono del regime di imposizione privilegiata prevista dalla riforma III (società holding, le società di domicilio e le società miste) presenti sul territorio comunale? A quanto ammontano gli introiti fiscali per il comune di tali società e quanto rappresentano in relazione a tutte le entrate fiscali delle aziende? 3.) Il Municipio ha stimato i minori introiti fiscali derivanti dalle misure della riforma III dell’imposizione delle imprese? A quanto ammontano? 4.) Tali minori introiti sono presi in considerazione nella pianificazione finanziaria del comune? In che modo? 5.) Sono da prevedere aumenti del moltiplicatore d’imposta comunale per le persone fisiche e/o diminuzioni dei servizi del Comune per compensare l’eventuale l’ammanco di entrate? In caso affermativo di quanto e quali? 6.) Cosa intende intraprendere il Municipio per far valere i propri interessi verso il Cantone e la Confederazione a proposito delle misure compensatorie previste dalla Riforma III?Pierluigi Zanchi e Francesca Machado-Zorrilla, Verdi Locarno
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