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04.03.2016 - 06:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Patelli suona la carica. «Bellinzona, obiettivo promozione. Il nome pesa»

Nel weekend riprende il campionato di Seconda Lega Interregionale. Il mister granata: «Magnetti può mantenere il suo alto livello. Ci daranno del filo da torcere»

BELLINZONA - Dopo un fallimento, rinascere non è mai facile. Il Bellinzona lo ha fatto dopo la traumatica era Giulini, ricominciando dalla Seconda Lega Regionale, vincendo e ottenendo subito la promozione, sudata. La scalata al calcio che conta è proseguita quest'anno in Seconda Lega Interregionale: la prima parte di stagione è stata ottima per la squadra di mister Simone Patelli, che ha sette punti di vantaggio sulla seconda, un'altra ticinese come l'Ascona. Nel weekend, dopo una lunghissima pausa, ricomincia il campionato. Abbiamo parlato con il tecnico granata per fare il punto della situazione sul Bellinzona. I movimenti di mercato sono stati pochi: il portiere Elia Boari si è trasferito al Taverne e al suo posto è arrivato, dall'Arbedo capolista in Terza Lega, Walter Marinelli. Un acquisto di peso è senza dubbio il bellinzonese Vladan Milosevic, in cerca di una nuova esperienza dopo quella di Locarno.Mister Patelli, il vostro obiettivo è la promozione?«Certamente, l'obiettivo è la promozione».State dominando il campionato, se lo aspettava?«Non direi che stiamo dominando il campionato, abbiamo spesso fatto fatica e la concorrenza dietro è pronta a darci del filo da torcere. Abbiamo fatto una buona andata con una sola sbavatura (una sola sconfitta, ndr)».È più difficile vincere nelle leghe inferiori, da cui è ripartito il Bellinzona, o la parte più complicata arriverà dopo, se e quando arriverete in tornei superiori?«Credo che sia sempre difficile vincere, lo è stato il primo anno, lo sarà anche questo, e più si sale e più diventa difficile».La pausa è lunga e la classifica parla a vostro favore, non si rischia un calo di tensione? Come tenere alta l'attenzione della squadra?«Si, effettivamente una pausa così lunga ha abbassato di parecchio la tensione, ora dovremo essere molto bravi a riportarla al giusto livello. Come fare? Credo si debba portare intensità in allenamento, ma poi starà ai giocatori capire che si ricomincia a giocare "seriamente"».Il nome Bellinzona "pesa", sia in positivo che in negativo? E se sì, in quali aspetti?«Certamente il nome non lascia indifferenti per tutto quanto ci sta attorno, la storia, il pubblico, la città. In positivo sicuramente è un grande stimolo, dove l'insieme ci fa sentire parte di qualcosa di unico ed importante ai nostri livelli. In negativo, credo a volte ci sia la "paura" di deludere tanta gente che per questa squadra fa grandi sacrifici, dai tifosi a tutti quelli che ci lavorano». Magnetti è stato il leader della squadra nell'andata, può tenere questi ritmi? Peccato per l'infortunio di Ceolin, c'è qualcuno che si è visto meno all'andata su cui punta?«Magnetti ha dato molto nell'andata, e credo potrà farlo ancora anche nel ritorno in quanto la sua mentalità è quella giusta, lavora sempre al 100%. Però anche altri giocatori hanno dato un grande supporto alla squadra. Mi spiace molto per Ceolin, perché è un giocatore che stava molto bene e durante la preparazione aveva raggiunto un livello superiore a quello dell'andata. Ci sarà anche qualche altra sorpresa perché il mio è un gruppo dotato di molti buoni giocatori».
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