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06.08.2016 - 12:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Locarno, dopo le voci, il campo. «Non ci disturbano. Partiamo da una salvezza tranquilla poi si vedrà...»

Mate Bilinovac parla della formazione verbanese. «Siamo fiduciosi ma non sappiamo bene a che cosa possiamo ambire. Locarno è sempre una piazza dove mettersi in gioco. Mendrisio e Bellinzona sono uno stimolo»

LOCARNO - Il campo, finalmente, per dimenticare le difficoltà societarie e le mille voci che si rincorrono. Il Locarno è pronto a ricominciare il campionato, con una squadra giovane e rinnovata. Ce la presenta Mate Bilinovac, ormai un veterano nonostante i suoi 24 anni.Con che stato d'animo cominciate?«La squadra è cambiata molto: abbiamo preso diversi giovani ma sono anche rimasti parecchi elementi dello scorso anno. Avremo subito un buon test per capire a che cosa potremo ambire. Siamo dubbiosi però fiduciosi».Dubbiosi perché? Non sapete a che cosa potete ambire?«Non ci siamo prefissati obiettivi. Siamo una compagine piuttosto nuova con innesti giovani, solo le partite e il campo ci daranno risposte. Le amichevoli non sono state dei grandissimi test e non è facile dire».Si può partire da una salvezza tranquilla, non trovi?«Sicuramente si inizierà da quello, come hanno detto anche il mister e il presidente. Vogliamo fare più punti possibile e giocarcela con tutti, al limite più in là si potrà parlare di qualcosa in più. Ora è troppo presto».La situazione finanziaria, non è un segreto, non è delle più tranquille, vero?«Ormai ne sentiamo di tutti i colori. La società ci tranquillizza e ci auguriamo si sistemi tutti nel minor tempo possibile». Come vive un calciatore in momenti come questi? Le voci vi disturbano?«Io ci sono abituato, sono qui da quattro anni e in due stagioni coi Gilardi e con Nicora ho sentito di tutto. Finché non accade veramente qualcosa rimangono solo parole. Noi siamo tranquilli, non è un peso cos`grande e non lo sentiamo così tanto come se ne parla sui giornali. Qualcuno non è venuto a giocare a Locarno per la situazione finanziaria? Onestamente non lo so, può essere che abbia influito, quando non c'è stabilità è normale che si pensi due volte pria di andare in una squadra. Ma rimane una piazza in cui ci si può mettere in gioco».La squadra si è rinnovata. Come la giudichi?«Abbiamo la solita base con Zubcic e Manfreda che a metà campo hanno disputato un'ottima stagione. Purtroppo abbiamo perso Stojanov, andato a Bellinzona, ma c'è Pergl, molto importante per noi. Poi abbiamo altri giovani. Spero bene, davvero. A questo punto è vero, sono un veterano... (ride, ndr)».Come allenatore è rimasto Tirapelle, abile coi giovani. È importante continuare a lavorare con lui?«Il mister ha grande fiducia in questo gruppo e mette il massimo impegno, non possiamo assolutamente lamentarci. Avere a che fare con una persona così è una fortuna, abbiamo fatto molto bene da quando è arrivato e non è un caso. Siamo molto contenti».Un calciatore della vostra rosa su cui punti?«Domanda difficile... Dico Manfreda, un giocatore che può crescere ancora. È un giovane che può dare qualcosa in più».Avere nello stesso girone Mendrisio e Bellinzona che puntano chiaramente in alto è un disturbo per il Locarno?«Per me personalmente è uno stimolo avere le altre ticinesi, avremo delle belle partite, mi auguro, e sarà stimolante. Non la viviamo come una pressione ma come una spinta».
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