Federali 2023
26.09.2023 - 09:060

Natalia Ferrara: “Elezioni federali, per una politica efficace a Berna"

Voto liberale per ambire, anche in Ticino, ad un’economia innovativa, che paghi salari nella media Svizzera, ad un approvvigionamento energetico affidabile, a un regime pensionistico sostenibile, a un sistema sanitario solido

*di Natalia Ferrara

Il San Gottardo non è soltanto un simbolo patriottico. Le recenti difficoltà di transito, prima nella galleria di base poi nel tunnel autostradale, ci hanno dimostrato quanto il collegamento con il resto della Svizzera sia vitale per il Ticino. Peccato doversene rendere conto sempre tardi, quando capita qualcosa, basti pensare che per mantenere la linea ferroviaria di montagna si è dovuto lottare, come, per altro, per il risanamento del tunnel, la cui seconda canna è finalmente in costruzione ma ancora tanto si farà attendere.

Questo bisogno di collegamento con il resto della Svizzera è tanto centrale per le persone quanto per le merci, e, nel senso della coesione nazionale, dovrebbero esserlo anche per la politica. E allora chi dovrà varcare il nostro traforo più e più volte nei prossimi anni per rappresentare con autorevolezza il Ticino a Berna? Il 22 ottobre 2023 le ticinesi e i ticinesi possono scegliere da chi farsi rappresentare al Consiglio Nazionale e il successivo 18 novembre anche da chi al Consiglio degli Stati.
Personalmente voto e mi permetto di chiedere di votare liberale per ambire, anche in Ticino, ad un’economia innovativa, che paghi salari nella media Svizzera, per un approvvigionamento energetico affidabile, che garantisca elettricità sufficiente a costi adeguati per economiche domestiche e aziende, ma anche per un regime pensionistico sostenibile, in grado di garantire le nostre pensioni ma anche quelle delle generazioni future, e non meno importante, per un sistema sanitario solido ma che non pesi come un macigno mese per mese, anno dopo anno, attraverso il costante aumento dei premi di cassa malattia.

Votare liberale significa essere cittadini consapevoli e responsabili: nulla è gratis, tutto ha un costo. Chi promette soluzioni mirabolanti, ad esempio la cassa malati unica, dimentica di dire come verrebbe finanziata. Chi garantirà che non si crei una sanità a due velocità? Casse private per i più benestanti, cassa unica – pubblica – per tutti gli altri? E soprattutto: come si ridurranno i costi della salute? Perché possiamo cambiare modello ma il tema è soprattutto come contenere i costi, che aumentano anche perché la popolazione invecchia (per fortuna!) e sempre più possiamo curarci e migliorare le nostre aspettative di vita. Agiamo subito sui costi, ad esempio promuovendo ulteriormente i farmaci generici, spingendo la digitalizzazione nel settore sanitario così da ridurre i costi amministrativi, o ancora promuovendo maggiore responsabilità da parte di ciascuno nel beneficiare solo delle prestazioni davvero necessarie.

Un tema, preso quale esempio, per ribadire che i problemi complessi richiedono soluzioni sensate, concertate, e persone elette in grado di proporle, attuarle e considerare sempre che quando si parla di far intervenire lo Stato, in realtà significa chiedere un ulteriore sforzo alle cittadine e ai cittadini, perché, ricordiamocelo, lo Stato siamo noi e lo finanziamo noi con imposte, tasse e altri contributi.

*avvocato, candidata PLR al Consiglio Nazionale

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