BERNA – Il Consiglio federale chieda all’Italia, o anche dell’UE, una partecipazione ai costi provocati dalla realizzazione, gestione e manutenzione degli assi di transito attraverso il Gottardo, sia ferroviari che stradali. Lo propone con una mozione il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri.
“I problemi al Gottardo - prima ferroviari, dopo l’incidente del 10 agosto che ha portato alla chiusura tutt’ora in essere del tunnel di base AlpTransit al traffico passeggeri, con difficoltà anche per quello merci; poi stradali, con la chiusura per 5 giorni della galleria autostradale per motivi strutturali – hanno dimostrato la fragilità dei collegamenti attraverso alle Alpi – scrive nel suo atto parlamentare -. Queste interruzioni sembrano aver suonato la sveglia anche in Italia, la quale pare essersi resa conto che il suo accesso fisico al mercato europeo dipende in buona parte dall’agibilità del Gottardo. Su questo tema in Italia ci sono stati interventi politici, anche al Parlamento europeo da parte di eurodeputati italiani, oltre che articoli sui principali quotidiani”.
Tuttavia, si legge sempre nella mozione, “come sappiamo, né l’UE e nemmeno l’Italia sono state coinvolte nel finanziamento di AlpTransit Gottardo, un’opera dai costi enormi (12,2 miliardi per solo il tunnel di base, circa 23 per la NTFA), che è stata pagata interamente dalla Svizzera. Rimane aperto il tema del completamento a sud ed a nord di AlpTransit. Dal 2020 è in cantiere, e lo sarà prevedibilmente fino al 2029, il traforo di completamento del tunnel autostradale del San Gottardo. Seguiranno i lavori di risanamento dell’attuale galleria, per un costo complessivo dell’opera di oltre 2 miliardi di franchi”.
Quadri chiede quindi al Consiglio federale di coinvolgere attivamente l’Italia, ed eventualmente l’UE, nel finanziamento (sia per quel che riguarda i costi di investimento che per quelli di esercizio e manutenzione) degli assi di transito attraverso il Gottardo, sia viari che stradali. “Questo anche in considerazione del fatto che la Svizzera, da parte sua, non ha mai lesinato i sostegni finanziari alla vicina Penisola (si pensi solo alla recente promessa di 20 milioni di Fr quale aiuto nella gestione del caos asilo, o ai ristorni dei frontalieri)”.