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28.03.2017 - 16:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Quadri, Bertoli, le percezioni e il lavaggio del cervello. "L'unica visione che deve prevalere è che tutto va bene. Sennò, il voto viene cancellato..."

Quadri risponde al Ministro socialista. "Ecco il rappresentante del partito del facciamoli entrare tutti a partire lanca in resta a difendere Maggi, attaccato dai leghisti razzisti e populisti"

LUGANO – Ogni volta che l’IRE esce allo scoperto con uno studio che riguarda un tema sensibile come quello del frontalierato e del mercato del lavoro, le polemiche infuriano. I primi ad attaccare il documento pubblicato dall’istituto diretto da Rico Maggi sono stati i leghisti, cui Bertoli ieri ha risposto su Facebook, dicendosi preoccupato per la democrazia se nella società prevalgono determinate percezioni.

Oggi, attraverso liberatv.ch, Lorenzo Quadri gli ribatte, piccato.  “L’illuminata posizione del direttore del DECS compagno Manuele Bertoli a proposito dell’ultimo studio farlocco dell’IRE sul frontalierato mancava all’appello. Per fortuna non siamo rimasti orfani a lungo. Secondo lo studio dell’IRE (che l’istituto, finanziato con i milioni del contribuente, si è auto-commissionato) l’esplosione incontrollata del frontalierato non è un problema per il mercato del lavoro ticinese. 65mila frontalieri? 8000 residenti in assistenza? Soppiantamento? Dumping salariale? Sono solo “percezioni”!”, scrive.

“Una simile fanfaluca, vista la delicatezza del tema, non poteva che suscitare “vivaci reazioni”. A ragione. Ecco quindi il compagno Bertoli, Consigliere di Stato del partito del “devono entrare tutti”, partire lancia in resta in soccorso dell’IRE e del suo direttore Rico Maggi, ignominiosamente attaccati dai leghisti populisti e razzisti”.

A non piacere al Consigliere Nazionale leghista è in particolare la parte in cui il Ministro si diceva preoccupato  “perché le scelte non saranno prese in base a considerazioni pertinenti, ma a effetti indotti da questa o quella campagna comunicativa”. “Infatti, ormai da anni è in atto una martellante propaganda di regime – a cura di élite spalancatrici di frontiere, partitocrazia e mass media “allineati” e slinguazzanti – volta ad inculcare nei cittadini la “percezione” che i bilaterali sono assolutamente indispensabili; che le frontiere spalancate sono in realtà una goduria oltre che un imprescindibile obbligo morale; che davanti agli eurofalliti bisogna per forza calare le braghe altrimenti sarà l’apocalisse; che sul mercato del lavoro ticinese va tutto a meraviglia. Questi sì che sono “fatti alternativi”!”, attacca.

Finita qui? No di certo, perché secondo il leghista “quando, malgrado l’impegno profuso, il tentativo di trasmettere “percezioni positive” (più grezzamente si potrebbe parlare di lavaggio del cervello) a proposito della scellerata politica delle frontiere spalancate non va a buon fine nelle urne, ed il cittadino vota basandosi sulla realtà e non sulla propaganda di regime, ci pensa poi la sinistra di Bertoli, assieme al PLR ed al PPD, a cancellare l’esito della votazione. Perché la realtà alternativa, quella del “tout va bien, Madame la Marquise”, deve prevalere”.

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