Fu John Maynard Keynes a capire per primo che l’economia di uno Stato non può funzionare come il piccolo bilancio dell’artigiano, che quando si accorge di essersi troppo indebitato procede con determinazione a tagliare ogni spesa che non sia assolutamente indispensabile. Il paradosso è che per lo Stato la politica del risparmio produce un effetto contrario a quello desiderato, perché i guadagni e le spese avvengono tutti nello stesso cerchio, quindi ogni taglio di spesa non compensato da un analogo incremento di spesa in qualcosa di diverso, diventa inevitabilmente una riduzione del Pil e una spinta verso la crisi. In concreto i tagli alla spesa in ambito sociale, dell’istruzione (sussidi di cassa malati, scuole, ...) come pure l’aumento delle tasse per i trasporti (tassa di collegamento, tassa di circolazione, ...) ecc. fatti sia a livello comunale che cantonale, si ripercuotono in una maggiore spesa fissa per i cittadini.